Cronaca di un fallimento: la FIGC abolisce la Tessera del Tifoso
La Federazione ha scelto di tornare sui propri passi, con un processo triennale verrà mandata in soffitta la Tessera del Tifoso

Sono passati sette lunghi anni da quando, l'allora Ministro dell'Interno Roberto Maroni ufficializzava l'utilizzo della Tessera del Tifoso, sull'onda dello sdegno causato dalla morte del carabiniere Filippo Raciti in occasione degli incidenti avvenuti per il derby Catania-Palermo del 2 febbraio 2007.
Il nuovo protocollo, entrato in vigore dalla stagione 2010-2011, serviva principalmente per regolamentare le trasferte e snellire il processo di ingresso nel settore ospiti ai varchi di accesso allo stadio. Indubbiamente si ebbe un vantaggio sul piano della sicurezza, visto che vennero esclusi dalle manifestazioni sportive tutti quegli individui sottoposti a Daspo o a reati "da stadio". Inoltre, sulla Tessera si potevano caricare direttamente gli abbonamenti e le società potevano sfruttarle per strategie di merchandising.
Se da un lato l'introduzione della Tessera ha bloccato o quantomeno ridotto episodi di violenza dentro e fuori gli stadi, di contro, il dato più allarmante nel corso di questi sette anni è stato il drastico calo degli spettatori. Dalla stagione 2009-2010 (l'ultima prima dell'utilizzo della Tessera) si sono "persi" più di 3500 spettatori in media a partita, un calo pari al 14%.
Il reale fallimento della Tessera sta proprio qui: le innumerevoli restrizioni introdotte nei confronti della gente che va allo stadio, in nome della sicurezza comune, non hanno fatto altro che complicare incredibilmente assistere ad una partita. Le regole, fatte da chi non frequenta lo stadio e probabilmente non segue nemmeno il calcio, hanno fatto sì che il piacere di portare la famiglia allo stadio la domenica pomeriggio si trasformasse in un'odissea. Si sono isolati i casi di violenza e scontri tra tifoserie rivali, questo va riconosciuto. Ma chi ne ha fatto le spese è stato il tifoso comune, perquisito pedissequamente e a cui veniva chiesto di gettare la bottiglietta d'acqua ai varchi d'ingresso.
L'obiettivo quindi, come abbiamo avuto modo di raccontarvi qualche giorno fa, preso di comune accordo da FIGC, CONI, Ministero dell'Interno e Ministero dello Sport, è quello di far tornare le famiglie allo stadio e, facendolo, bisogna un po' rischiare.
L'abolizione della Tessera, che avverrà secondo un processo graduale di tre anni, secondo il nuovo protocollo prevederà più responsabilizzazione per le società di calcio. La Tessera sarà sostituita da una sorta di Fidelity Card, utile ma non più obbligatoria. La fidelizzazione dei tifosi abituali permetterà di coinvolgerli in iniziative di marketing e merchandising, senza alcun vincolo. Ci sarà la possibilità di acquistare i biglietti anche a poche ore dall'inizio del match, torneranno all'interno degli stadi tamburi e megafoni. Rimarrà però immutata la responsabilità dell'Osservatorio per le cosiddette "partite a rischio", che potrà dunque limitare in tali occasioni la vendita dei tagliandi.
I violenti, purtroppo, quando si verifica un episodio premeditato, riescono comunque nel loro intento. Non c'è Tessera del Tifoso che conta in determinate situazioni, perché individui del genere non sono ultras o tifosi. Si tratta di gente che non ama il calcio, si tratta di delinquenti che agiscono con il solo scopo di far danno. Ecco perché non va fatta di tutta un'erba un fascio, ecco perché la Tessera ha fallito. Le misure di sicurezza sono necessarie, ma vanno attuate seguendo metodi ponderati e non affidandosi a restrizioni che finiscono per estinguere la passione ed il piacere di andare allo stadio