L'infanzia, l'America e Baggio. Di Piazza si racconta

L'infanzia, l'America e Baggio. Di Piazza si racconta

"Uno dei primi ricordi che ho da piccolo è legato alle partite a calcio che facevamo per strada a San Giuseppe Jato. 

Ricordo la gioia e la spensieratezza di quei momenti".

 

Continua così il suo racconto l'imprenditore italo-americano e vicepresidente del Palermo Tony Di Piazza

Nella sua lunga intervista rilasciata a La Repubblica, Di Piazza ha ripercorso anche alcuni momenti della sua vita: l'infanzia legata al paese di origine, l'emigrazione in America e un pensiero finale su Roberto Baggio

 

L'infanzia e la partenza. 

"Avevo otto anni, di quel periodo in cui lasciammo San Giuseppe Jato per andare in Svizzera ricordo poco. Preferisco tenere a mente le partite di calcio con i miei amici in piazza. Ho ricordi più nitidi e consapevoli di quando invece siamo partiti dalla Svizzera per andare in America, anche perché avevo quattordici anni. Non era proprio un viaggio al buio perché c’erano dei parenti ad aspettarci in America che ci hanno dato supporto nella prima fase del nostro arrivo. 

In quel periodo quello americano era davvero un sogno. Si andava per cercare un futuro migliore, non solo condizioni di lavoro migliori, ma a volte semplicemente un lavoro per portare i soldi a casa".

 

Il primo periodo in America. 

"Ho iniziato comprando e vendendo immobili. A volte correndo dei rischi che erano sì calcolati, ma che hanno dato dei risultati anche al di là delle aspettative.

L’America per me è stata davvero un’opportunità che sono riuscito a fare fruttare. Oggi la mia impresa ha disponibilità di tantissimi immobili a disposizione dei nostri clienti fra New York e la Florida".

 

L'allenatore preferito? 

"Pergolizzi è il migliore allenatore che potessimo avere per il Palermo e ho fiducia in lui e nelle scelte che fanno sia il nostro direttore sportivo Renzo Castagnini che l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola, ma se devo rispondere direi Zdenek Zeman: sia per quello che rappresenta che per il suo calcio divertente“.

 

Su Baggio e il sogno Rossi. 

"Roberto Baggio è il calcio. Era bello vederlo giocare. Giuseppe Rossi aveva altre ambizioni per la sua carriera“. 

 

Infine, un pensiero sulla passione Inter.

“L’Inter era una passione del passato, il Palermo è la squadra della mia terra e il legame con i rosanero c’è sempre stato. Mi piacerebbe festeggiare la promozione come nel 2004 con la festa che abbiamo organizzato a New York con Andrea Gasbarroni e Pietro Accardi. Questa volta però vorrei portare tutta la squadra. Per la verità lo abbiamo già promesso ai ragazzi in caso di vittoria del campionato". 


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