Io, in curva. Per battere lo scetticismo
La vittoria di chi tifa nella gioia e nel dolore. ''Prima di partire mi dicevano: che vai a fare?''.

Vado allo stadio da 38 anni, quando si vince è una gioia, ma quando si vince in trasferta è fantastico. Mercoledì ho comprato il biglietto tra lo scetticismo generale: ma che vai a fare a Frosinone? Non ho ascoltato nessuno, solo la mia fede rosanero. La seguo nella gioia e nel dolore.
Sul treno pensavo: se sono andato a seguire il Palermo in serie C sui campi del Vigor Lamezia o del Giarre, perché non dovrei andare a Frosinone in serie A?
Dalla stazione la polizia scorta il nostro autobus fino allo stadio. La curva sud, quella a noi riservata, in realtà è una impalcatura, però il campo si vede bene, gli spalti sono attaccati al rettangolo di gioco.
Una buona notizia: giocherà Gilardino. Entrano le squadre in campo, le due tifoserie si ignorano. Poi i tifosi frusinati innalzano un coro contro Zamparini, pensando di offenderci, ma dal settore dei palermitani parte un applauso che mette d'accordo tutti... Il primo tempo scorre senza grandi sussulti, sembra una partita di serie B Speriamo che non sia un presagio.
Secondo tempo: il Palermo attacca verso la nostra curva ma è il Frosinone che avanza a testa bassa e il grande Sorrentino salva tutto. Poi arriva una palla a quel Gilardino che da tempo volevamo in campo e il Gila insacca sotto la nostra curva. Dimentico di avere 50 anni e corro sulle reti di protezione ad abbracciare idealmente i giocatori del Palermo. Manca mezz'ora e sembra un'eternità. Esce Gila ed entra Trajkovski, non mi piace, ma chissà che...
Mancano pochi minuti, e si avvera il miracolo: proprio Trajkovski insacca il 2-0. E' un tripudio. I giocatori a ringraziare sotto la curva. Pochi minuti e Rocchi fischia la fine!
Il bus ci porta alla stazione, scortati dalla polizia, in una civilissima e sportivissima Frosinone. Il sogno si è avverato e adesso un'altra battaglia domenica al Barbera contro la Sampdoria. Forza ragazzi.