Ilija Nestorovski, capitano, leader, palermitano acquisito

Dallo scetticismo iniziale alla fascia al braccio. Il macedone è il simbolo di questo Palermo

Ilija Nestorovski, capitano, leader, palermitano acquisito

C’è chi per carisma, calore e attaccamento sembra di Palermo anche se viene da molto lontano. Anche se è nato a Prilep, in Macedonia, a mille chilometri dalla Sicilia e dalla sicilianità. Come nel caso di Ilija Nestorovski, bomber e capitano del Palermo calcio.

 

In pochi ci credevano quando è arrivato: in primo luogo i tifosi, molti dei quali dopo quella campagna acquisti – che vide arrivare in attacco il solo macedone, dopo le partenze di Vazquez e Gilardino – cominciavano ad intravedere l’inizio del tunnel che ha condotto il Palermo alla retrocessione; poi gli addetti ai lavori, i popolari commentatori e giornalisti che dopo poche settimana avevano già sentenziato:  “Nestorovski è una pippa”.

Il macedone, a secco nelle prime quattro uscite in rosa, si sblocca contro il Crotone e si ripete a Bergamo, contro l’Atalanta, con un gol di straordinaria fattura per coordinazione e finalizzazione. Da lì in poi, la lenta costruzione del rapporto di fiducia instaurato con la tifoseria palermitana che, nella scorsa buia stagione, ha visto una piccola luce nel solo Nestorovski. Che ha fatto undici gol alla prima esperienza in serie A (un terzo dei gol complessivi realizzati dal Palermo), ha saputo assumersi le proprie responsabilità nei momenti difficili e trascinare i compagni negli sparuti sprazzi d’entusiasmo, ha accolto la retrocessione come una sfida, isolandosi dalle diverse sirene di mercato che quest’estate lo hanno raggiunto: «Volevo aiutare questa società perché mi ha dato la possibilità di giocare in serie A, sento di avere un debito da ripagare riportandola dove merita» ha detto il macedone intervistato da La Gazzetta dello Sport.

 

E non solo per questi motivi gli è stata affidata la fascia di capitano.

Nestorovski suda la maglia e per la maglia soffre. Non si risparmia e prova a spingere i compagni. Dopo il primo k.o. in campionato, al “Barbera” contro il Novara, il numero 30 rosanero aveva parlato da vero leader, evidenziando con parole dure i problemi del gruppo: «Dopo quel k.o. sapevamo che sarebbe iniziato il nostro campionato - ha raccontato il macedone -. Lì abbiamo capito che la B non è facile. Ho detto che se avessimo dato tutti il massimo i risultati sarebbero arrivati e così è stato».

E dopo aver suonato la carica, come ogni buon leader, è stato il primo a spingere sull’acceleratore, realizzando quattro gol nelle ultime due partite e riportando il Palermo in vetta alla classifica.


 

Oggi Nestorovski è il vero simbolo di questa squadra che tenta con difficoltà di risalire la china dopo due stagioni di caduta libera. C’è nel suo atteggiamento tutta la voglia di riportare il Palermo dove merita, tutta la grinta che ogni tifoso pretende da chi indossa la rosanero.

Nel giorno del centodicassettesimo compleanno del Palermo, il capitano rosanero ha affidato ai propri canali social gli auguri al club: Il Palermo Calcio oggi compie 117 anni, sono onorato di essere parte di questa storia, come capitano, come giocatore ma soprattutto come TIFOSO, auguro buon compleanno alla società, alla città e alla tifoseria, che sono, SIAMO, il regalo più bello che il calcio a Palermo possa ricevere.
#BuonCompleannoPalermo