Il direttore sportivo del Palermo
Manuel Gerolin è stato intervistato in esclusiva da Mediagol.it. Il dirigente rosanero ha tracciato un bilancio della campagna acquisti del club: “Bilancio estremamente positivo, sono soddisfatto del mercato svolto fin qui, abbiamo completato 11 operazioni in entrata e una ventina in uscita, snellendo la rosa da giocatori che avevamo in organico e che non rientravano nei nostri piani, abbiamo sostituito un grande giocatore di prospettiva come Dybala con un campione affermato come Gilardino, campione del mondo. Abbiamo innestato giovani di grande qualità come Brugman,Hiljemark,Djurdjevic, Trajkovski e Cassini patrimonio tecnico ed economico importante nel presente e nel futuro. Sono moderatamente soddisfatto, l’organico è bilanciato secondo quelle che sono le nostre aspettative”.
Gerolin ha commentato la nuova difesa affidata a Iachini: “Tonelli era sicuramente la nostra prima opzione per la difesa. Una volta reputata eccessiva la richiesta di sei milioni dell’Empoli per un centrale di quasi 26 anni con i nostri osservatori abbiamo individuato e visionato il profilo di El Kaoutari, che ci è sembrato il giocatore giusto, anche in virtù della mole di presenze collezionate con il Montpellier. È una operazione di cui mi assumo totalmente la paternità. Ha già dato risposte confortanti in queste prime giornate, pur avendo ancora margini di crescita. Con la presenza del suo connazionale Lazaar la sua integrazione è stata più semplice. Siamo soddisfatti dei rientri di Struna e Goldaniga, sono opzioni importanti che possono essere molto utili e affidabili facendosi trovare pronti nei momenti importanti. Inoltre Vitiello e Andelkovic rappresentano soluzioni di tutto rispetto e già l’anno scorso hanno mostrato il loro valore”.
Il dirigente rosanero ha parlato della sicurezza tra i pali rappresentata da Stefano Sorrentino, leader e capitano di questa squadra: “Sorrentino si è riconfermato come uno dei migliori portieri italiani. Una cosa che mi fa piacere sottolineare è come lui per primo, dall’alto della sua maturità, abbia fatto capire ai compagni quanto sia importante la coesione del gruppo, ha fissato delle regole interne che tutti devono rispettare, perché il bene della squadra è l’interesse comune è prioritario. Lui è il primo a dare l’esempio. Il suo rinnovo? È chiaro che sappiamo perfettamente che ha ancora un anno di contratto e poi andrà in scadenza, la società crede in lui e nelle sue potenzialità. Avremo modo di parlare e di discutere di un eventuale prolungamento del nostro rapporto”.
Il direttore sportivo dei rosanero ha parlato di due tra i centrocampisti piú giovani ed interessanti acquistati dal Palermo, Brugman ed Hiljemark: “Brugman è stato l’acquisto di prispettiva in regia, nel quale crediamo molto e che in futuro potrà prendere in mano rapidamente le chiavi del centrocampo. Ci vuole pazienza, siamo solo all’inizio della stagione, ma è un giocatore estremamente talentuoso, con grandi qualità tecnica, sopraffina visione di gioco. Deve crescere ancora molto dal punto di vista fisico e tattico per essere pronto ad assurgere a un ruolo di protagonista. Sono molto fiducioso perché le doti del calciatore sono indubbie e con un maestro come Iachini imparerà tanto. Hiljemark? Credevamo un po’ tutti nelle sue potenzialità, ma ha sorpreso positivamente tutti noi per la rapidità nell’impattare la nuova realtà e la personalità mostrata in questi due spezzoni di partita in cui ha sciorinato tecnica, geometria ed è entrato subito in gara senza remore e tentennamenti. Ha grossi margini di crescita che fungerà un po’ da vice-Rigoni, perché come Luca ha prestanza atletica e capacità di inserimento”.Trova spazio anche la conferma di Maresca nelle parole di Manuel Gerolin pronunciate ai microfoni di Mediagol.it: “Enzo mi ha fortissimamente impressionato per le qualità umane e morali. Inizialmente, in un piano di ringiovanimento dell’organico era stato deciso di rinunciarvi a malincuore vista la statura del calciatore, ma proprio il suo atteggiamento irreprensibile in ritiro ci ha fatto riflettere sull’opportunità di rivedere la nostra decisione. Le sue qualità tecniche non le scopriamo certo noi, parliamo di un giocatore dal curriculum prestigioso. Lui è fondamentale per il suo carisma e per la funzione di coesione del gruppo che svolge nel nostro spogliatoio. Fa da mastice tra italiani e stranieri, è intelligente e colto, parla diverse lingue tra cui inglese e spagnolo, ma al di là di questo aspetto, io sono convinto che Enzo potrà ancora darci molto sul campo. Per questo, quando si è presentata l’opportunità di cedere Benali al Pescara e si è liberato un posto in lista, io, il mister e il presidente, siamo stati ben felici di riaverlo a disposizione”.
Il direttore sportivo del Palermo ha pure parlato della posizione di Lazaar, mantenuto in rosa nonostante le sirene di tanti club: “A sinistra siamo coperti con Lazaar che è un giocatore di grande livello e prospettiva. In un periodo in cui c’è una moria di interpreti di qualità nel suo ruolo è stato importante tenerselo stretto, pur di fronte al pressing del Monaco che ci ha formulato un’offerta molto importante. Zamparini si era imposto, dopo le cessioni di Belotti e Dybala, di non sacrificare altri big della squadra, resistendo ad offerte difficilmente rifiutabili. Ha tutte le qualità per fare un campionato ancora più importante di quello precedente e ci aspettiamo tanto da lui”.Il rinnovo di Michel Morganella è stato l’ultimo colpo di mercato della prima campagna acquisti da direttore sportivo del Palermo di Manuel Gerolin. Il dirigente rosanero ne ha parlato a Mediagol.it rivelando anche alcuni nomi inediti che sono stati vicini al Palermo nelle ultime settimane: “Con Morganella avevamo un accordo per il rinnovo del contratto già un mese fa. C’era soltanto qualche dettaglio da limare. Le trattative per Isla e De Col? Il nostro intento era di fare un ulteriore innesto nel ruolo solo se fosse stato chairamente migliorativo. Volevamo fare un salto di qualità e abbiamo trattato Isla e fatto dei sondaggi importanti per Zuniga e D’Ambrosio”.
Manuel Gerolin ha raccontato la principale trattativa in entrata del mercato estivo del Palermo nell’intervista concessa a Mediagol.it. “Ho portato avanti in prima persona la trattativa-Gilardino – ha spiegato il direttore sportivo dei rosanero -, l’ho condotta con grande piacere e abbiamo affondato il colpo quando c’è stato da sostituire Belotti. Sapevo che poteva liberarsi dal suo club, ma la cosa che mi ha dato la carica è stato il suo entusiasmo di fronte all’ipotesi Palermo. E’ tata una trattativa estenuante, ma non mi sono mai dato per vinto sapendo qual era la forte volontà del calciatore, fiducioso che alla fine la sua voglia avrebbe prevalso su qualsiasi fattore economico. Ha voglia di mostrarsi ancora un bomber di primo livello. Ci sono state azioni di disturbo importanti di Inter e Lazio, specialmente dopo certi infortuni che hanno subito, ma il giocatore è stato di parola. Aveva scelto il Palermo e non ha cambiato idea nemmeno di fronte alla corte di questi club così blasonati”
“Trajkovski è un 92 più pronto degli altri, ha forza fisica, tecnica e personalità. Va a comporre con Gilardino, Vazquez, Djurdjevic, Cassini e Quaison un reparto molto ben assortito che permette a Iachini di giostrare tutti gli elementi a sua disposizione potendo usufruire di varie opzioni tattiche. Djurdjevic è un classe ’94, siamo rimasti folgorati dalle sue qualità. Può fare lo stesso percorso di Belotti e diventare in prospettiva uno degli attaccanti più promettenti del nostro campionato. Cassini è sicuramente un po’ più indietro, è molto giovane e acerbo, seppur talentuoso. Qualche partita con la Primavera non potrà che fargli. Quaison è straordinariamente duttile, può essere impiegato in varie posizioni, in particolar modo da centrocampista offensivo nel novero dei trequartisti. E’ esplosivo fisicamente, Iachini lo considera a tutti gli effetti un centrocampista offensivo che può svolgere qualsiasi mansione nel reparto d’attacco”. Queste le parole sul reparto offensivo in mano a Iachini nell'intervista esclusiva concessa a Mediagol.it dal diesse rosanero Manuel Gerolin
Gerolin svela i retroscena di alcune delle trattative avviate per Araujo, Defrel, Calleri e Viviani, quindi sfumate per svariati motivi: “Araujo e Defrel e Calleri? Avevamo fatto offerte molto importanti, li avevamo individuati come profili ideali e di grande livello per colmare il vuoto lasciato da Dybala nel gioco di Iachini, però non abbiamo ritenuto opportuno andare oltre certe cifre. Lo ritengo immorale. Mi piace pagare i giocatori il giusto e non vanno mai sopravvalutati. Cosa mi ha lasciato il doppio dietro-front di Defrel e Viviani? Abbiamo fatto perfettamente la nostra parte, chiudendo l’accordo nei dettagli coi club detentori proprietari dei due cartellini, non sono né deluso, né amareggiato. Sono un uomo di calcio e conosco l’evoluzione di certe vicende. Più che altro rimango perplesso di fronte alle scelte dei due calciatori che hanno optato per Verona e Sassuolo. Non capisco come, al giorno d’oggi e col massimo rispetto per i due club, si possa tentennare davanti a una piazza come Palermo”.
Gerolin infine ha parlato del delicato interfacciarsi con Maurizio Zamparini : “Il mio rapporto col presidente lo definirei buono. Almeno da parte mia non c’è alcun problema e nessuna frizione. Ci confrontiamo e collaboriamo in piena sinergia e piena sintonia con lo staff tecnico per perseguire il bene del club. Mi sta facendo crescere nell’interpretazione del ruolo del direttore sportivo, facendomi maturare sul piano professionale e umano. Posso dire di lavorare accanto a una grande persona e, devo ammettere, accanto a un grandissimo intenditore di calcio. Se dovessero sorgere degli attriti? Siamo uomini di calcio, se ne parla a viso aperto per chiarire e risolvere ogni problema. Questa è già adesso per me una esperienza formativa molto bella che porterò sempre dentro di me. La composizione di una rete scouting efficace e capillare è sempre stata un mio pallino. E’ preziosissimo che il Palermo abbia una rete di osservatori competenti e ben interconnessi tra loro per procacciare tutte le migliori opportunità che offre il mercato su scala mondiale, anche in aree meno inflazionate. Investire sullo scouting è una scelta lungimirante che permette di ottimizzare le spese sugli esborsi per l’acquisto di calciatori e provando a costruire in casa i campioni del domani”.
Sabino Bisso