ESCLUSIVA - Biffi: "Io, capitano coraggioso, ho ‘mostrato’ gli slip ai tifosi del Catania. Il ‘mio’ Milan-Palermo l’ho vinto grazie a Iachini..."

Roberto Biffi, storico capitano del Palermo con ben undici anni di militanza e oltre 300 presenze in maglia rosanero, cresciuto nelle giovanili del Milan, ai microfoni di rotocalcio.org, ha parlato in esclusiva dell’incontro di campionato fra Milan e Palermo, in programma sabato sera al ‘Meazza’.   Che partita sarà Milan-Palermo? "La vedo una gara piuttosto equilibrata. Il Milan cercherà di affrontarla con la dovuta cattiveria, per rimediare al derby perso domenica sera, ma il Palermo, da par suo, ha dei giocatori lì davanti che sono in grado di farti vincere anche gli incontri più ostici. Quindi i rosa penso che potrebbero dire la loro anche contro il Milan".   Che ricordi hai del Beppe Iachini calciatore, tuo compagno di squadra per due stagioni a Palermo? "Beppe era un allenatore in campo. Riusciva a correggerti la posizione, dirti in cosa stavi sbagliando. E lo faceva spesso. Soprattutto con i compagni di squadra più giovani. Possiamo parlare di un predestinato alla carriera di allenatore. Poi è chiaro che fare il secondo di Novellino per alcuni anni gli ha consentito di imparare tanto da Walter, un maestro anche lui sotto tanti aspetti".   Quale giocatore del Palermo ti ha impressionato di più in questo avvio di stagione? "Dire che mi ha impressionato Vazquez sarebbe molto riduttivo. Nel complesso il Palermo è un’ottima squadra, ben costruita, con dei giocatori, soprattutto in avanti, in grado di arrivare in porta con una certa facilità. Se proprio devo fare un nome, dico Quaison. Mi ha impressionato particolarmente la facilità con cui salta l’avversario nell’uno-contro-uno e la precisione con cui riesce a servire palloni a centro area. Certo bisogna amalgamare una squadra abbastanza nuova e composta da ragazzini provenienti da campionati diversi e, soprattutto, da nazioni diverse. In quest’ottica va rivisto il pareggio maturato con il Carpi domenica scorsa".   Ricordo più bello e ricordo più brutto della tua lunga esperienza a Palermo? "Il ricordo più brutto è sicuramente legato all’ultima presenza in maglia rosanero, proprio contro il Savoia. Questo perché sapevo già che si sarebbe chiuso un momento molto importante della mia vita. Sono venuto a Palermo che ero un ragazzino di 22 anni e sono rimasto con voi per undici anni. Sono andato via arricchito sotto l’aspetto umano e professionale. Palermo mi ha dato tanto, sono orgoglioso di aver difeso questa maglia fino all’ultimo giorno e di aver conosciuto una città e delle persone splendide. Quindi il ricordo è tutto bellissimo. A cominciare da quando sono atterrato all’aeroporto di Palermo per la prima volta.  Ancora oggi porto nel cuore quell’esperienza che da ragazzino mi ha fatto maturare e diventare uomo".   Momento goliardico: tu che vieni espulso ingiustamente, prendi la via degli spogliatoi e, al passaggio, ti abbassi i pantaloncini e ‘mostri’ gli slip ai tifosi rossazzurri proprio sotto la Curva Nord del ‘Cibali’. È successo durante un derby Catania-Palermo in Coppa Italia di Serie C. Era l’estate del 1998. "In quel momento era come se l’intero popolo rosanero fosse insorto insieme a me. Avevo ricevuto un torto grave. Ero stato espulso ingiustamente dall’arbitro ed io, in quell’istante, rappresentavo il malcontento di ogni singolo tifoso del Palermo. In quel momento mi sono sentito come un vulcano in eruzione. Sono sempre stato in prima linea, per temperamento, anche quando le cose non andavano benissimo. Fa parte della mia indole. Sono così tutti i giorni. Anche nella vita".   Se ti chiamasse Zamparini per affidarti un incarico dirigenziale? "Sarei onorato di tornare a Palermo. Verrei di corsa. Tralasciando l’aspetto economico che per me è del tutto secondario. È il mio sogno tornare a Palermo. Sono stato lì qualche mese fa, in occasione dell’incontro di beneficenza organizzato da Ficarra e Picone, e mi sono emozionato nel calcare nuovamente il terreno di gioco del ‘Barbera’. Ho rincontrato tanti amici. Ho riabbracciato Sicignano che in questi anni sta ricoprendo l’incarico di preparatore atletico dei portieri della Primavera. E non vi nascondo che piacerebbe anche a me tornare a far parte del Palermo".   Un pronostico su Milan-Palermo? "Fossi in Mihajlovic non sarei così sicuro di centrare i tre punti. Credo proprio che il Palermo non uscirà a mani vuote dal ‘Meazza’. Non mi sento di fare un pronostico, ma vorrei chiudere ricordando una partita a me molto cara: Milan-Palermo, 0-1 in Coppa Italia. Era il 31 agosto del 1994. Segnò Iachini ed espugnammo lo stadio di Milano. Capite bene che Beppe era il più basso dei ventidue giocatori in campo ed ha realizzato un gol di testa proprio su un cross proveniente da un calcio d’angolo. Una cosa assurda. Infatti, nei giorni seguenti alla partita, lo prendevamo tutti in giro chiedendogli scherzosamente: 'ma come hai fatto? Come ci sei riuscito?'". (Gerry Fazio)