Contro il Brescia un pari beffardo ma buono
Come spesso succede negli scontri di vertice in Palermo-Brescia ha prevalso a lungo la componente agonistica rispetto a quella tecnica: entrambe le squadre si sono fronteggiate freneticamente danzando sul filo sottile che divide la grinta dalla nevrastenia.
Solamente nel finale di gara l'intensità si è convertita in stille di forti emozioni. Il Palermo, che tra i due contendenti è stato quello più pericoloso nell'arco dei 90', aveva legittimato la sua superiorità con la versione macedone del "Veni, vidi, vici" targata da Nestorovski. Il capitano rosanero ha coronato il suo rientro bruciando con astuzia quel Gastaldello ancora alle prese coi postumi della cannonata presa in pieno volto con cui il numero 30 si era presentato in partita.
Era dunque arrivato il guizzo giusto per piegare le resistenze di un Brescia generoso ma poco lucido ed estremamente sfortunato. L'infortunio pre-partita di Donnarumma; quello a pochi minuti di Martella e la già citata pallonata rimediata da Gastaldello i cui effetti stordenti si sono palesati (pur stoicamente ignorati dallo stesso) nel finale: agli ospiti questa sera non hanno sorriso nemmeno i sofficini.
Questo fino al 91' quando sul cross sghembo di Tremolada la sorte, per compensare cotanta iella, ha messo lo zampino, propiziando un pareggio che premia eccessivamente il, pur innegabilmente stoico,
sforzo del Brescia a scapito della buonissima prestazione rosanero. Il risultato finale dispiace semplicemente per modo beffardo in cui è maturato ma si tratta di un buon punto che conferma la presenza di spirito del Palermo.