Col Modena abbiamo spezzato tre sortilegi

Tre incantesimi, più uno. Perché ogni volta che abbiamo approcciato male una partita, andando poi sotto, non avevamo avuto la forza e la fortuna di ribaltarla fino a portare a casa i 3 punti. Ma non è certo questo plus a diventare il punto di discussione dei tre sortilegi spezzati contro il Modena. Tre, che poi è un numero che è pari anche ai gol di Edoardo Soleri in campionato, per dire.
Partiamo dal primo incantesimo infranto: anche l'anno scorso, quando Edo stappava le partite dalla panchina, la lamentela era sempre: "Eh ma non segna mai quando parte dall'inizio". La stampa, la piazza, i social pressavano. L'avranno chiesto anche almeno un paio di volte ad Edo, come se fosse colpa sua e non del caso, dell'atteggiamento delle difese avversarie nettamente più fresche ad inizio partita. Poco importa, perché coi gialloblù ha segnato partendo titolare.
Poi c'è stato Gennaro Tutino. Quel Gennaro Tutino che è stato - anche un po' giustamente eh, non ce ne voglia - punzecchiato per il rigore mal calciato con la Reggina e che poi, nonostante giocate da urlo e tanti passaggi decisivi forniti ai compagni non aveva ancora trovato la via del gol. Ne ha fatti uno e mezzo, causa VAR, ai canarini. E anche lui ha spaccato l'horcrux al Barbera venerdì scorso.
Chi vi scrive, però, si è commosso nettamente al terzo sortilegio dissolto, quello del gol di Luca Vido. Perché pur non avendo scritto il titolo più bello della giornata su Luca Vido - quello potete recuperarlo più indietro su Forzapalermo -, sembrava davvero stregata la porta per l'ex Pisa. Come se avessero fatto una fattura ai palloni da lui calciati verso lo specchio, come se avessero pronunciato a sua insaputa un voto infrangibile per fare in modo che non segnasse. Ma Luca queste cose non le sapeva e ha deciso di segnare lo stesso, dopo una sequela stagionale infinita di pali e traverse. Che poi, anche dopo il gol stava per picchiarne un altro di legno, però questo prendiamolo in maniera positiva. Anche perché, dopo 5 gol, vuoi pure che ci lamentiamo?