Claudio Pasqualin: «Zamparini quest'anno ha sbagliato tutto»

Esclusiva a Pasqualin, noto procuratore ed esperto di diritto sportivo

Claudio Pasqualin: «Zamparini quest'anno ha sbagliato tutto»

Nel  2015, la Deregulation Fifa ha cambiato la figura degli agenti di calcio, sostituendola con quella degli intermediari. Lo scopo era liberalizzare la professione, di fatto si è data attuazione ad una normativa più permissiva della precedente che consente ai mediatori di poter rappresentare contemporaneamente gli interessi del giocatore da loro assistito e del club da loro rappresentato nella stessa operazione di mercato.

Di questo e delle ultime vicende del Palermo calcio abbiamo parlato con l’avvocato Claudio Pasqualin, esperto di diritto sportivo e procuratore di grandi calciatori, recentemente nominato socio onorario dell’organizzazione palermitana Conference403.

 

Durante la sua attività di Procuratore di calciatori, lei ha curato gli interessi di giocatori davvero importanti. Del Piero, Vialli, Gattuso, Vierchowod, solo per citarne qualcuno. Quanto e come è cambiato in questi due anni il calciomercato?
 

Si è proprio trasfigurato e non certo in meglio. E’ precipitato in un abisso oscuro anche a causa dell’ignavia della Federazione che si rifugia dietro la volontà della Fifa, perché la cosiddetta Deregulation, che è la causa del caos attuale del calciomercato, è stata voluta proprio dalla Fifa.
Dico che si poteva fare di più, si poteva approfittare dell’autonomia legislativa che hanno le Federazioni, per porre dei paletti e delle norme per selezionare gli operatori. Invece nel bailamme odierno c’è un caos ed una confusione indescrivibili. Il calciomercato è tutto molto peggiorato, prima c’erano solo i procuratori dei giocatori, ed eravamo quelli e solo quelli, oggi ci sono diversi operatori che vengono impropriamente definiti procuratori, in quanto si può ricevere mandato anche dai club. Sono nel calcio da circa mezzo secolo, sono stato anche segretario dell’Associazione Calciatori  e negli anni passati facevano la guerra ai cosiddetti mediatori. Ora invece la figura è ufficiale ed è stata istituzionalizzata ed ognuno può vantarsi di esserlo, indipendentemente dal livello di istruzione scolastica, dall’esistenza di un certificato penale lungo magari da Cuneo a Messina, perché basta certificare la propria competenza su un modulo pre-stampato.

 

Nonostante la messa al bando delle TPO della Fifa, c’è a suo avviso il rischio che il calcio moderno finisca con l’essere gestito da un’oligarchia di investitori che di fatto possano poi decidere le sorti di un club?

Dal punto di vista sportivo questo è già risultante, ma allo stesso tempo non bisogna gettare via il bambino con l’acqua sporca, perché per il resto tutto sta andando a rotoli, non ci sono normative per  l’ammodernamento e il rifacimento degli stadi italiani e il format corretto e produttivo per la Serie A dovrebbe essere a 18 squadre, sento però dire al Presidente Federale che non si farà mai ed è logico che poi si continui ad assistere  a campionati come quello di quest’anno, dove già dal primo mese si decide quasi tutto, tranne i sussulti dell’ultim’ora, nei quali spero anche per il Palermo.

 

Lei è friulano come Maurizio Zamparini, contestato dai tifosi rosanero per aver allestito un organico poco competitivo della serie A. Eppure sono diversi i campioni che in passato Zamparini riusciva a portare a Palermo. Perché, secondo lei, sono così cambiate le sue strategie di mercato?

Il fenomeno Zamparini è sempre stato una realtà. Io lo conosco da molti anni e vedo che lui nella sua friulanità come me è molto fiero e questo è un limite all’eventuale critica che cerco di fargli. Premetto che noi della tribù friulana abbiamo una certa solidarietà e quindi io tendo a giustificarlo, certo è che francamente quest’anno ha sbagliato tutto! Lui è circondato da troppa gente non qualificata e dà retta a troppe persone, questo è il suo sbaglio principale. Si innamora di Tizio e di Caio, gli dà responsabilità ingiustificate e poi ne scopre le conseguenze, ha pagato tutto quest’anno, non c’è dubbio.

 

Hanno fatto scalpore, in questi giorni, le spese di mediazione pagate dal Palermo e pubblicate in Bilancio al 30 giugno 2016. In particolare i 2,8 milioni di euro erogati per la consulenza di Balogh, a fronte dei 2,2 milioni di euro pagati per il cartellino del giocatore. Esistono in tal senso delle regole, oppure una Società di calcio è libera di agire come meglio crede?

Non ci sono più regole, prima c’era un limite. Allora si faceva riferimento al contratto del calciatore e il compenso dell’agente non poteva superare il 5% della somma relativa. Può essere anomalo in base al comune senso del pudore, ma non c’è una norma di legge, la commissione è libera. Dopo la Deregulation si può fatturare quanto si vuole ed è un grande casino, hanno cambiato tutto, ma non in meglio.

 

Pensa che l’imminente cambio societario possa portare nuova linfa vitale al Club rosanero? Baccaglini potrà ripetere il ciclo vincente del primo Zamparini?

Non credo al fenomeno Baccaglini, sono scettico, secondo me non è cambiato niente. Del cambio di proprietà non c’è traccia, finora ci sono le dichiarazioni rispettabilissime di Zamparini che dice che la proprietà passerà a Baccaglini ed io ne prendo atto. Noto che tutti, prudentemente e saggiamente, visto che tengono famiglia,  conformisticamente dicono "aspettiamo, vediamo”. Io sono molto scettico sul fatto che vedremo, non credo che sia una cosa con un esito reale, per me non cambierà “