Cascio a Football Italia: "Il Palermo per me non è solo un business"

L'imprenditore italoamericano sembra essere molto determinato. Nei giorni scorsi si è incontrato due volte col presidente Zamparini e, presto, lo farà di nuovo. L'iter burocratico per la cessione di una società come il Palermo non può essere velocissimo, bisogna esaminare bene ogni dettaglio. Ma Cascio ci tiene a ribadire che se si è entusiasmato a questo progetto non è solo per soldi, ma per un grande trasporto dettato dal cuore, che lo ha spinto ad imbarcarsi su un aereo e ad andare a parlare di persona con Zamparini: "Il Palermo per me non è solo un business - ha detto Cascio a Football Italia. - Il processo decisionale non sarà strettamente guidato da numeri ma anche dal cuore. Voglio rendere i tifosi orgogliosi, voglio dare loro la squadra vincente che meritano". Cascio sa, anche perchè è figlio di emigrati e vive negli Stati Uniti, quanti siciliani ci siano in ogni parte del mondo e questo lo stimola, perché le potenzialità di un progetto serio e ben portato avanti potrebbero venir fuori, regalando grandi soddisfazioni a lui e ai tifosi: "Ci sono più di 90 mila siciliani che vivono negli Stati Uniti - spiega Cascio - e molti in altri paesi europei. Voglio gestire il Palermo come una famiglia, come noi siciliani sappiamo fare. Insieme creeremo il nostro nuovo futuro". Ma Cascio non sembra disconoscere anche le problematiche della nostra terra: "Noi siciliani siamo un po' i diseredati d'Italia: l'isola non ha una forte economia e le persone devono ancora combattere contro vecchi pregiudizi. Questo è uno dei motivi per cui voglio unire la famiglia di Palermo e costruire insieme la nostra storia di successo. Io credo che viviamo in un mondo sempre più passivo, in cui le persone molte volte si siedono e si lamentano per la mancanza di una reale opportunità nella vita. Ma possiamo prendere il nostro futuro nelle nostre mani e possiamo modellarlo". Poi fa un parallelo con la favola Leicester: "E' questo un grande esempio che va oltre il calcio - conclude l'italoamericano. - Le persone dovrebbero sentirsi come se fossero il Leicester, anch'essi possono vincere la loro Premier League".