Carlo Vizzini: «Non credo che tutte le squadre siano in regola»

Carlo Vizzini: «Non credo che tutte le squadre siano in regola»

 

Sulla retrocessione del Palermo ha parlato anche l'ex senatore Carlo Vizzini che ha fatto anche un riferimento alla radiazione del 1986, quando si interessò direttamente per far rinascere il club rosanero:

 

«Le due cose non possono essere paragonate. In quella battaglia ci fu anche una grande componente politica. C’era un intero sistema, legato alla politica, che voleva che non si trovasse una soluzione che invece poteva essere trovata - ha detto Carlo Vizzini, intervistato a La Repubblica -. Io e Orlando siamo ancora vivi e in buona salute e possiamo sicuramente affermare che una battaglia è stata vinta tanto che la squadra ripartì dalla C2, ma la morte del Palermo era stata già decisa altrove».

 

SULLA SITUAZIONE ATTUALE

«Mi auguro che qualcuno ci spieghi perché questa rapidità. Chi doveva controllare non ha controllato. Mi domando se dietro al deferimento che arriva soltanto adesso ci sono motivazioni che io non riesco a capire. Soprattutto non credo che le squadre italiane siano tutte in regola. Così facendo il conto lo paga solo il Palermo e soprattutto la gente di Palermo. Per mesi abbiamo sentito parlare di trattative che partivano dalla cifra simbolica di dieci euro e l’accollo di debiti per una cinquantina di milioni. Questa era una implicita ammissione del fatto che la società era praticamente fallita. Se fosse fallita realmente avremmo avuto un curatore e le cose probabilmente si sarebbero potute risolvere in altro modo. Ora ha ben altri guai a cui pensare, ma colpisce che la giustizia sportiva lo abbia salvato per un vizio di forma».