Binda: «Cambio di proprietà bel segnale. Sulla promozione...»

Binda: «Cambio di proprietà bel segnale. Sulla promozione...»

 

Il Palermo si appresta a vivere un finale di campionato ad altissima tensione all'inseguimento del Lecce.

Per l'obiettivo Serie A, Foschi ha deciso di riportare sulla panchina rosanero l'idolo Delio Rossi; nel contempo l'arrivo Arkus Network, rappresenta un nuovo capitolo nella delicata partita  sul fronte societario. Di questo abbiamo parlato con Nicola Binda, giornalista della Gazzetta dello Sport.

 

 

La classifica di Serie B ci racconta in questo momento di un Brescia con un piede in A con il Lecce a seguire e il Palermo in piena scia dei salentini. Quali sono le sue sensazioni in merito alla lotta per la promozione diretta? Chi vede favorito?

 

«Il Brescia, pur non avendo mai avuto un distacco netto in classifica, ha sempre dato la sensazione, grazie alla sua regolarità e al carattere mostrato nel recuperare molte partite, di meritare la vetta. In merito a Lecce e Palermo scendono in campo variabili non solo tecniche. Sul Lecce pende la spada di Damocle del turno di riposo: per quanto riguarda il Palermo il cambio del tecnico è una componente non da poco. Certo è che si tratta di uno scontro tra la squadra che gioca meglio e quella con l'organico più forte».

 

La trentacinquesima giornata di campionato vedrà in scena domenica sera il posticipo tra le due squadre di testa con il Palermo impegnato invece sabato a Livorno. Sarà questo secondo lei lo snodo decisivo?

 

«No, sono dell'idea che si deciderà tutto all'ultima giornata. Le trappole possono essere disseminate ovunque: sia in basso che in alto le squadre sono quasi tutte in ballo. I verdetti arriveranno probabilmente tutti alla fine».

 

In maniera abbastanza sorprendente considerando i risultati, la società ha deciso di sollevare dall'incarico Roberto Stellone, per puntare su Delio Rossi, tecnico amatissimo dalla piazza e dallo spessore indiscutibile, fuori da un po' di tempo dai radar del calcio italiano. Come giudica questa scelta in generale? Crede che si possa ripetere ciò che è successo quattro anni fa col Bologna, in una situazione per certi aspetti simile?

 

«Il Bologna quattro anni fa, fresco di passaggio societario, riuscì a conquistare i playoff con Rossi. La sua nomina è la mossa fatta da Rino Foschi per provare a realizzare il capolavoro della sua carriera: portare il Palermo in A e cederlo ad una proprietà solida. La scelta è puramente sua ma adesso la palla, più che al tecnico, è in mano alla squadra: l'organico è quello più forte ma la squadra non ha reso quanto dovuto. L'alternanza nei gironi di ritorno è qualcosa di clamoroso: se batti Verona e Benevento a distanza ravvicinata ma perdi punti contro squadre più piccole, qualcosa che non va c'è. È importante che il gruppo si faccia un esame di coscienza e si prenda le sue responsabilità».

 

Se il Palermo non dovesse riuscire nell'operazione sorpasso, ci sarebbero pur sempre i playoff, che la scorsa stagione fu decisivo in negativo. Laddove si dovesse concretizzare nuovamente una post-season, il Palermo arriverebbe da favorito oppure rischierebbe di pagare lo scotto di una stagione probante sotto tutti i punti di vista?

 

«Qui si torna alla domanda precedente: ormai dipende tanto dai giocatori.  I play-off sono una questione di gambe e soprattutto di testa: se loro dimostrano di essere il vero Palermo, ovvero quello che ha affrontato Benevento e Verona le chance sono parecchie; se al contrario i rosanero però dovessero prendere sotto gamba le altre avversarie, sarà difficile arrivare in Serie A».

 

In tutto questo continua a tenere banco la vicenda societaria. È di poche ore fa la notizia del passaggio di proprietà ad Arkus Network, il cui interesse si è alla fine concretizzato rispetto a quello di York Capital. Di questo gruppo sappiamo che opera nel settore turismo che qualche tempo fa era in trattativa col Genoa: per il resto i numeri dei quali si è parlato in relazione al fatturato non sembrano quelli di un colosso. Quali sono le sue sensazioni a caldo in merito a questo nuovo avvicendamento societario?

 

«È troppo presto per giudicare. Di sicuro senza un cambio di proprietà il Palermo difficilmente si sarebbe iscritto al prossimo campionato, sia di B che di A. Adesso, se questo gruppo è intervenuto ora senza nemmeno conoscere la categoria, mi sembra un bel segnale: bisogna solo essere ottimisti e aspettare. Di sicuro la città di Palermo merita di uscire dall’incertezza e di avere una proprietà forte».

 

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