Basta parlare di fantamercato: Radja Nainggolan non è una pista per il Palermo

Basta parlare di fantamercato: Radja Nainggolan non è una pista per il Palermo

Assurdo pensare che, con un progetto ben delineato almeno dal punto di vista strutturale e sportivo come quello del Palermo targato City Football Group, si pensi ancora a possibili acquisti da copertina in stile "figurina" per regalare un nome alla piazza. Perché coi nomi non si vincono i campionati, e a volte si fa fatica pure ad uscire dalla zona play-out, come nel caso del Como che soltanto adesso sta ingranando in termini di risultati ma che Cesc Fabregas, per dire, se lo sta godendo più come uomo immagine che per ciò che ha ancora da dare come calciatore.

E in tal senso andava interpretato il silenzio, nemmeno le smentite perché non ce n'era nemmeno bisogno, da parte della società quando si continuava a fare il nome di Josip Ilicic a mercato chiuso. Il saluto dello sloveno alla Dea, il suo ritorno al Maribor e soprattutto la condizione psico-fisica dell'ex trequartista rosanero erano già una risposta eloquente. Così come eloquente è il proporsi e non proporsi di Javier Pastore, probabilmente il calciatore più forte ad aver mai indossato la maglia rosanero, ma che ha già sparato quasi tutte le ultime cartucce già prima di arrivare a Roma e all'Elche lo si ricorda più per una espulsione e per gli incitamenti ai compagni che altro.

Solo che, almeno loro, hanno rappresentato dei bigliettini da visita assai interessanti, seppur in maniera teorica e per motivi diversi. Radja Nainggolan, invece, è praticamente separato in casa all'Anversa e sta cercando di tornare in Italia - a Cagliari, più che altro - per chiudere la carriera. Ma davvero, parlare di una ipotesi Palermo è fantamercato per due motivi: il primo è che sicuramente ci sono almeno 14 modi migliori per occupare un posto nella lista degli over 23 in caso di partenza essendo la mediana un reparto assai coperto, e il secondo è legato al fatto che da quando è tornato in Belgio Nainggolan ha vissuto un periodo turbolento fatto di tanti contrasti con la società. Cosa di cui il Palermo non ha bisogno, a maggior ragione nel reparto più coperto dell'intero organico.