Antonio Asaro: "Il Palermo ha dei problemi irrisolti che risalgono a questa estate, Zamparini dovrebbe fare autocritica"

Ospite dell'ultima puntata di Rotocalcio del 2015, Antonio Asaro ha analizzato le cause di una stagione fin'ora deludente per la compagine rosanero, criticando in particolar modo l'operato della società

Giornalista di 7 Gold nonché storica voce delle radiocranache delle partite del Palermo a Teleradio del Mediterraneo, Antonio Asaro è stato ospite dell'ultima puntata di Rotocalcio. Il giornalista ha esaminato diversi temi dell'attualità rosanero, dal confronto tra i due tecnici che hanno allenato il Palermo quest'anno ai problemi strutturali di una squadra che probabilmente lotterà fino all'ultima giornata per non retrocedere. Il Palermo continua a soffrire degli ormai noti problemi strutturali e sembra che neanche l'avvento di Ballardini sia servito a migliorare il ruolino di marcia dei rosanero. Secondo Asaro il tecnico ravennate per ora non è a rischio: "Non credo che Ballardini rischi già un esonero, lo dimostra anche il fatto che Zamparini è stato così veemente nei confronti dell'arbitro proprio per difendere il suo tecnico. I problemi del Palermo risalgono a questa estate, già con Iachini .Non ricordo partite che il palermo ha vinto con pieno merito, piuttosto vittorie risicate: con l'Udinese siamo stati presi a pallonate anche se alla fine abbiamo vinto. Le difficoltà di questa squadra sono endemiche. A mio avviso Ballardini non ha percepito la difficoltà interne ed esterne di questa squadra. C'è una parvenza di buon gioco, intravista a Bergamo, ma al primo attacco la squadra si sgretola. Almeno Iachini cercava di non prendere gol e spesso riusciva a fare punti. E' emblematica la vittoria col Chievo, probabilmente immeritata, ma frutto di uno spirito di corpo della squadra. In questo clima magmatico è difficile essere ottimisti. Temo che la campagna acquisti sia il solito tentativo di rattoppare dei buchi, abbiamo davanti un calandario che fa rabbrividire: dopo la Fiorentina ci giocheremo il campionato contro Verona e Genoa. Con il Verona che sta ritrovando verve, e un Genoa che giocherà con un atteggiamento da mors tua vita mea". Parlando di calciomercato, il giornalista difende Gilardino dalle critiche che gli imputano di essere poco incisivo nella manovra offensiva dei rosanero.  "Il Palermo ha problemi in tutti i reparti, non solo in attacco. Il Palermo non è la squadra giusta per Gilardino perchè sarebbe molto più prolifico se fosse servito più regolarmente, da solo non può fare miracoli. Infatti, una nota positiva della partita di Genova, e penso che sia quello su cui sta lavorando Ballardini, è che si sono visti finalmente due servizi fatti a Gilardino, che sarebbe arrivato sul pallone e che hanno portato a quelle proteste sui possibili calci di rigore. Proprio il secondo episodio è rigore netto secondo me, e lì poteva cambiare la partita". "C'è da dire che il Palermo ha anche il problema di un'età media bassissima - Analizza Asaro, sottolineando anche delle responsabilità del presidente Zamparini - due elementi come Maresca e Rigoni in questo momento potevano portare la loro esperienza, farebbero bene al Palermo. Io mi chiedo se ci sia una visione strategica o se Zamparini prenda soltanto delle decisioni umorali. Non credo che il resto della squadra abbia giocato meglio di Maresca, Rigoni e Daprelà nell'indecente partita contro l'Alessandria. Queste sono situazioni che sono slegate da ogni logica, io temo che questo andare avanti così, per sussulti e "a sensazione", dimostri che Zamparini non ha più in mano le redini della sua squadra". In ultima analisi, la speranza di Asaro è che Zamparini possa ritrovare il polso della situazione, al fine di evitare pericolosi parallelismi col campionato di tre anni fa che costò ai rosanero la retrocessione: "Un clima di confusione, la mancanza d'identità di un percorso è sinonimo di un campionato fallimentare, e da queste ragioni discendono tutte le altre cose. Adesso manca un corpo di squadra e si va avanti a singulti. Zamparini dovrebbe fare una forte autocritica e cercare di fare ordine partendo dalle piccole cose, tornando a quello che era fino a qualche anno fa quando aveva sempre in mano la situazione".

Martino Giordano Luca Matracia