Vittoria, due gol, un palo e una traversa. Va bene!
Coppa Italia, prestazione positiva, qualificazione meritata. Quaison intraprendente e decisivo.

Abbiamo vinto. Il 2-1 all'Avellino (Rigoni, Trotta, Quaison) nella partita di apertura della stagione ha consolidato alcune certezze già emerse nello scorso campionato. Vazquez è forte, è la nostra guida, inventa e conclude; Rigoni ha un innato senso del gol e riesce ad essere sorprendente per la puntualità sui palloni decisivi; Quaison è intraprendente e interessante, ha voglia, tecnica e velocità, con i fatti (argomento più convincente rispetto alle parole) chiede di poter correre con continuità. Dalla scorsa stagione, oltre a questi riflessi positivi, ci siamo portati dietro pure l'abbonamento ai legni: si sono esibiti Rigoni e Lazaar.
Belotti, forse, ha giocato l'ultima partita in rosanero. Non l'ha giocata, certamente, in modo memorabile. Prima si chiuderà questa storia con il Torino (in un modo o nell'altro) e meglio sarà per tutti. Non avere certezze su almeno un paio di attaccanti ad una settimana dall'inizio del torneo, comunque, non è cosa buona e giusta. Il primo a saperlo è Iachini.
Il Palermo oltre al gol incassato in probabile fuorigioco ha rischiato poco. Jajalo a centrocampo è stato ordinato quando doveva pensare ad attaccare e attento quando doveva difendere. Rispoli, soprattutto nel primo tempo, ha giocato tanti palloni perché ha saputo inserirsi dove (e quando) non c'erano avversari. C'erano, invece, diecimila spettatori (per una partita a Ferragosto, contro l'Avellino è una grande cosa).
Abbiamo vinto. Con merito. Domenica prossima un'altra storia: si chiamerà Genoa e non Avellino.