Un buon esordio, ma la squadra aspetta il suo pubblico
Il rotondo risultato non deve alimentare facili entusiasmi
È ufficialmente iniziata la stagione rosanero. La prima partita contro la Virtus Francavilla, valevole per il secondo turno di Coppa Italia, è stata poco più di una amichevole. Il rotondo risultato con cui la squadra di Tedino si è imposta sui pugliesi non deve alimentare facili entusiasmi. La differenza di categoria si è vista tutta e l’atteggiamento della squadra di D’Agostino, che dopo avere subito il primo gol si è praticamente arresa, hanno fatto sì che questa gara fosse già finita dopo un quarto d’ora. Indubbiamente qualche aspetto tecnico ci è piaciuto e lo vogliamo sottolineare.
L’allenatore rosanero è un tecnico che a dispetto del curriculum ha le carte in regola per guidare il variegato gruppo messogli a disposizione. La sua mano si nota già, la squadra si muove secondo un dettame tattico già definito. Il 3-4-2-1 è un modulo che richiede grandi sacrifici ai trequartisti ed agli esterni e ieri i giocatori che hanno occupato quei posti ci sono sembrati ben calati nel ruolo. L’analisi del comportamento dei reparti dice che la difesa è migliorata rispetto alla scorsa stagione, negli uomini (buonissima la prova di Struna) e nei movimenti senza le sfilacciature dell’ultimo biennio. Il centrocampo appare solido anche se in rosa non c’è un uomo d’ordine ma tanti cursori e mediani che probabilmente nel campionato cadetto sapranno farsi rispettare recuperando preziosi palloni da smistare ai trequartisti.
Crediamo che Tedino abbia già in mente la gerarchia degli attaccanti e indubbiamente per quanto visto ieri difficilmente rinuncerà a Coronado, folletto intelligente, e a Trajkovski che ha sempre fatto vedere colpi da fuoriclasse ma che deve ritrovare la continuità. L’attacco è sicuramente il reparto che da maggiori garanzie, con la possibilità di scelte che ogni allenatore vorrebbe avere. Certamente tutto va rivisto contro avversari più forti e la prossima gara di Coppa contro il Cagliari sarà un test interessante. Un altro banco di prova è stata comunque la partita di ieri.
La società si aspettava una cornice di pubblico superiore ai 5200 paganti. Il biglietto di curva venduto a due euro avrebbe dovuto attirare tanti tifosi; alla luce del dato numerico possiamo affermare senza tema di smentita che questa iniziativa si è rivelata un flop. La protesta nei confronti di Zamparini ha avuto la meglio sulla voglia di incitare i ragazzi in maglia rosa. Per la prima volta, dopo più di un decennio, il Barbera è stato disertato dal tifo organizzato e non crediamo che la prestazione di ieri possa provocare ripensamenti. E’ troppo forte l’astio per convincere i tifosi a sotterrare l’ascia di guerra. Solo un segnale forte da parte di Frank Cascio, probabile acquirente del Palermo, potrebbe ricondurre la gente a rivedere le proprie posizioni. Quel segnale non può però essere un post su Facebook o una foto su Instagram.
Ci vuole ben altro, una dichiarazione ufficiale con dovizia di particolari, soprattutto sulla tempistica, in deroga alle sbandierate clausole di riservatezza, aiuterebbe a fare chiarezza e regalerebbe a questa squadra ed al suo bravo allenatore la cornice di pubblico ed il sostegno che, siamo certo saprà meritare con le prestazioni sul campo.