Stellone-Ascoli, scontro totale: «Ma quale esonero»

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Continua lo scontro tra l’Ascoli e Roberto Stellone.

Da un lato la società che auspica un contenimento dei costi a causa di “eventi imprevedibili e circostanze eccezionali, che – pensiero del club – configurano la causa di forza maggiore”. Dall’altro il legale del tecnico che parla di “licenziamento inammissibile e grave danno di immagine” legato alla cattiva gestione mediatica del caso da parte della società, scrive il portale Gianlucadimarzio.com.

 

In tal senso l’avvocato dell’Ascoli Pietro Madonia -  dalle colonne del Corriere Adriatico - ha espresso la propria posizione:

Stellone è stato sollevato dall’incarico, la società inoltre non ha mai attivato azioni tese a ledere l’immagine del tecnico. Abbiamo provato a trovare un accordo, adesso andremo davanti al collegio arbitrale. Non avevamo altra scelta. L’Ascoli ha rispettato tutte le procedure”.

Così il legale Rodella - ai microfoni del portale Gianlucadimarzio.com - ha replicato:

Confermo quanto detto dal collega Madonia: Stellone è stato effettivamente sollevato dall’incarico. Solo che la comunicazione dell’esonero da parte dell’Ascoli è datata 16 aprile, mentre la comunicazione con pretesa di risoluzione unilaterale del contratto ha data 10 aprile. Sei giorni dopo. L’esonero porta con sé la salvaguardia del contratto. Se questo significa rispettare tutte le procedure… Credo che non si sia mai visto giuridicamente”. Quindi - parafrasando il legale - Stellone sarebbe stato avvisato prima del recesso unilaterale dell’accordo e poi dell’esonero.

 

Inoltre, relativamente al danno di immagine, continua l’avvocato:

La stampa mondiale, dall’Honduras all’Europa, ha dipinto Stellone come l’uomo cacciato per non aver accettato di ridursi lo stipendio al tempo del coronavirus. È passato da avido, irrispettoso di principi morali e della sofferenza altrui niente di più lontano dalla figura di Roberto. Questo è un danno gravissimo alla sua immagine ed è avvenuto in seguito a una gestione mediatica incauta da parte dell’Ascoli. Ha tutto il diritto di essere ristorato di questa lesione”.

Poi conclude: “Non abbiamo alcuna paura di andare di fronte al collegio arbitrale. In qualunque sede verrà portato il caso, non avremo alcun timore ad affrontare il giudizio”. Una matassa che soltanto il Tribunale potrà dirimere.


 

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