Se per i diritti TV la Serie A seguisse la Premier League, alla Juve 44,7 milioni in meno

I criteri di spartizione della Premier League sono più equi di quelli della Serie A, Ci sarebbero meno eclatanti differenze fra le "grandi e le "piccole"

I diritti tv nel calcio italiano hanno assunto sempre più importanza, e di fatto per molti club rappresentano  la principale fonte d'introiti. Ma è così anche nelle altre nazioni? Assolutamente no. Negli  altri paesi i diritti tv  ricoprono un ruolo meno rilevante e, soprattutto, sono distribuiti in maniera più equa. Se per esempio andiamo a guardare nella  Premier League, che riceve dai diritti ben tre miliardi di euro all'anno, praticamente circa il triplo della nostra serie A, rileviamo che vengono suddivisi con questo criterio: il 50 per cento in parti uguali, un 25 per cento secondo i risultati dell'ultima stagione e l'ultimo 25 per cento sulla base di quante partite della squadra vengono trasmesse. Perché, a differenza di quanto avviene in Italia, non tutte le partite vanno in diretta, ma solo il 44% delle gare. Procedendo con questi criteri,  si arriva  ad una situazione più equilibrata di quella italiana. Infatti la differenza tra la squadra più "ricca" (che nell'ultima stagione è stata l'Arsenal) e la più "povera" (l'Aston Villa) è di poco più di 30 milioni di sterline: 100 contro 66,6. Se invece andiamo a guardare  dati relativi allo scorso campionato, la Juventus è stata la regina dei diritti tv con un incasso di 103 milioni di euro, mentre il Frosinone fanalino di coda ha chiuso con appena 22, con una forbice di 81 milioni di euro. Vogliamo provare ad immaginare cosa succederebbe in Italia  se  si applicassero gli stessi criteri della Premier League? Come riportato da calciomercato.com, ci ha pensato il Corriere di Bologna, che  ha fatto la simulazione sul campionato 2015/16 ed ha calcolato che la differenza tra Juve e Frosinone sarebbe stata di appena 22 milioni di euro, perchè i campioni d'Italia avrebbero incassato 58,4 milioni (44,7 in meno di quanto effettivamente ricevuto l’anno scorso) e le  retrocesse Carpi e Frosinone avrebbero avuto 15 milioni in più l'anno scorso, mentre Empoli e Sassuolo 14. Ecco perché i “poteri forti” si oppongono a qualsiasi novità in proposito. E comunque, fino a quando ci saranno Sky e Premium che si danno battaglia per i diritti, ci saranno “vacche grasse”. I problemi potrebbero venire con il futuro incerto della pay tv di Mediaset, cosa di cui attualmente pare  si discuta.