Quelli che... meritano attenzione

Dirigenza e buona parte della squadra già retrocessi. Ma domenica c'è stato anche chi ha dato l'anima.

Quelli che... meritano attenzione

Dopo Palermo-Lazio ho deciso di congedarmi da ogni giudizio sullo scempio calcistico e sportivo andato in scena al Barbera. Non c'è una sola parola che da dedicare a quei non tifosi testimonial di tutto ciò che nel calcio non dovrebbe esistere.

E non un pensiero, un'analisi, una spiegazione per ciò che la squadra – se vogliamo ostinarci a definirla così – ha mostrato durante i peggiori novanta minuti della stagione.

Come tutti i tifosi rosanero, alla fine di ogni match ho l'impressione di essere più stanco e stressato dei giocatori. Allora, se fino alla conclusione di questo strazio il copione della domenica sarà questo, preferisco cedere tutta la mia attenzione a quei pochissimi professionisti che non si sono arresi al fallimento.
Nelle ultime sei partite proverò a guardare soltanto Sorrentino, che non si spegne mai e continua ad incoraggiare i compagni anche quando prende tre gol; e Gilardino, che non può fare gol ma al minuto trentadue della ripresa pressa ancora i centrali difensivi avversari; e guarderò La Gumina che indossa un sogno e fa di tutto perché nessuno lo svegli.

Tutto il resto, tutte le amnesie o le incapacità tecniche, tutte le vicende societarie da teatrino improvvisato, tutto ciò non merita l'attenzione e la fede che un tifoso del Palermo sa riporre per questa maglia, perché questa dirigenza e gran parte di questa squadra hanno già avuto la propria personale retrocessione nella fiducia e nelle aspettative di tutta la piazza rosanero.