Presidente, spero legga il mio sfogo

Fulvio

Presidente, spero legga il mio sfogo

 

Caro Presidente,


In passato non avrei mai pensato di scriverle una lettera nè tantomeno di contattarla in altro modo. Le scrivo da Palermo, città che lei ben conosce in quanto proprietario dell'omonima squadra di calcio.
Ricordo ancora quando, nel 2003, all'etá di 13 anni sentì per la prima volta parlare di lei da alcuni amici di mio padre: "Filippo, le cose stanno cambiando! Arriva Zamparini, porterá Maniero, Di Napoli, Bilica, giocatori che il Palermo non ha mai visto! Abbonati!". Allora mio padre, che aveva ancora in mente il vecchio Palermo degli anni 70 targato Renzo Barbera e da sempre grande tifoso, decise di sottoscriverne 2, uno per me ed uno per lui.
Maniero, Di Napoli, Zauli, passando per Corini, Toni, i gemelli Filippini: andare allo stadio era diventato un rito nel quale penso ogni palermitano si identificasse. Insomma lei era riuscito a realizzare qualcosa di impossibile: rianimare una città, risvegliando la sua identità calcistica e tutto questo in soli 2 anni! Un miracolo! Il resto non glielo racconto in quanto lei sà già tutto. Tuttavia, dal 2011, il blackout: gli investimenti sulla squadra si riducono sempre di più, la gestione della società diviene sempre più complessa ed anche turbolenta. Ora io le chiedo: perché? Forse per colpa nostra? Il pubblico non le ha mai fatto mancare il suo sostegno, allora continuo a chiedermi e ad interrogarmi sul perché dei suoi comportamenti, della sua gestione societaria "dissennata" e priva di logica.
Quello che cerco di farle capire è che il momento delle menzogne è finito. Il palermitano, storicamente, ha sempre vissuto con poco e lo stesso si puó dire per il calcio. A noi basta semplicemente che lei dica realmente come stanno le cose: non può più gestire la societá nella massima categoria perché non ha più le capacitá economiche di un tempo? Ebbene, lo dica! Onestamente! Noi tifosi accetteremmo la cosa con dignitá, come ogni palermitano ha sempre vissuto, con dignitá! Ma, ad oggi, con il suo modus operandi lei non solo offende la sua credibilità ma ogni singolo Palermitano! Cinesi, Americani, Arabi, Russi. A noi non interessa. A noi Palermitani, da sempre, piace essere chiari e ricevere altrettanta trasparenza. Non chiediamo la Luna ma un progetto sportivo condotto con serietà, impegno e raziocinio. Nulla di più. E se lei, per una serie di circostanze, economiche e non, non é più in grado di garantire queste 3 caratteristiche, allora forse é giunto il momento di farsi, realmente, da parte. La cittá di Palermo le sará sempre grata per quanto fatto per noi ma adesso é giunto il momento di dirsi addio e di lasciare la società ad altri imprenditori in grado di dare alla societá maggiori certezze sul futuro.
Come vede, ho cercato di essere quanto più schietto e corretto con lei. Non mi aspetto da lei una risposta ma spero ugualmente che possa leggere questo mio sfogo e mettersi una mano sulla coscienza per il bene dei suoi interessi economici ma anche in nome della dignitá sportiva di una cittá come Palermo a cui lei ha dato tanto ma dalla quale, ha altresì ricevuto altrettanto sia sotto il profilo economico che sportivo.


Cordialmente, Fulvio