Palermo, capolinea vicino. Fuga Arkus, per la D Mirri o Ferrero
"Capolinea Palermo: Niente soldi, Arkus in fuga. Mirri o Ferrero per la D": così titola questa mattina la Gazzetta dello Sport a fronte dell'intensa giornata vissuta ieri da tutti i palermitani, in attesa di capire quale sarà il futuro del Palermo Calcio.
Un destino che pare ormai segnato, con la Serie D che ogni giorno prende sempre più forma come soluzione finale di questa terribile vicenda. Lo si evince dalle parole del presidente della Figc Gabriele Gravina, che sembrano alquanto inequivocabili: «Sul Palermo ci sono avvisaglie preoccupanti. Sono operazioni che richiederanno molta attenzione, non solo per quel che riguarda gli organi della giustizia sportiva. Non è arrivata nessuna proprietà, non avevamo ancora autorizzato nulla. Le nuove norme sono molto severe, avendo intuito le qualità di alcuni personaggi abbiamo dato la possibilità di agire solamente a livello civile. E credo che la black list si arricchirà di nuovi soggetti...».
Sconforto che ieri è stato reso evidente anche da Alessandro Albanese, unico dirigente partecipante al CdA tenutosi ieri nella sede di Sicindustria. Come scrive Fabrizio Vitale per la rosea, il presidente rosanero avrebbe dovuto avere, da parte della proprietà che nel frattempo si è data alla fuga rifugiandosi a Roma, l'evidenza documentale dei versamenti ha invece constatato, durante l'assemblea, l'effettiva mancanza di alcuni documenti fra quelli consegnati al Consiglio. Con grande dolore Albanese, così come tutto il popolo rosanero, attende impotente la nuova assemblea fissata per il 5 luglio che deciderà il destino del club rosanero.
«Chi continua a perseverare su una linea paradossale è Arkus Network che, da Roma, comunica attraverso videomessaggi, evitando il contraddittorio, nei quali Salvatore Tuttolomondo si fa vedere accanto ai rappresentanti della Lev Ins, la compagnia assicurativa bulgara, per attestare il rilascio della fideiussione dopo la truffa del broker»: continua Vitale in merito alle due parti di videoconferenza uscite ieri a nome di Sporting Network. La proprietà del Palermo conferma quindi che l'assenza della fideiussione non è stata dipendente dalla loro volontà ma è avvenuta a causa di una truffa a danno proprio del club rosanero, ribadendo la propria solidità finanziaria e purezza di intenti. Arrivano risposte anche sul versante degli stipendi non pagati, che a detta di Salvatore Tuttolomondo sono stati bloccati, ad autotutela della stessa proprietà, proprio a causa dell'assenza della garazia fideiussoria. Teoria che, tuttavia, non ha convinto i giocatori al punto che, nella serata di ieri, è arrivato un messaggio che ribadisce la volontà dei tesserati di adire alle vie legali nei confronti del gruppo Arkus.
Nonostante i più di trenta minuti di videoconferenza per motivare l'operato di Arkus Network e provare a rassicurare il mondo rosanero, il Palermo Calcio sembra davvero ormai giunto al capolinea. La conferenza stampa tenuta ieri pomeriggio dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha aperto gli scenari in caso di esito nefasto della vicenda, con lo stesso primo cittadino che ha ammesso di avere avuto tanti contatti, dal presidente della Sampdoria Ferrero ad un sms addirittura da Hong Kong, passando per Dario Mirri. Proprio l'imprenditore della Damir, conclude il giornalista della Gazzetta dello Sport, potrebbe essere il candidato numero uno per l'acquisizione del Palermo Calcio in caso di mancata iscrizione del club e la conseguente ripartenza dalla Serie D.