Palermo, capitolo 1: l'equilibrio impietoso dei numeri

Rassegnarsi all’evidenza impietosa dei numeri: un esercizio che richiede un pizzico di coraggio, una buona dose di consapevolezza e, soprattutto, forza di reazione immediata.
Il Palermo chiude il girone d’andata al nono posto di una classifica che adesso si fa un po’ più lunga e in salita.
I dati nero su bianco restituiscono un equilibrio sconfortante: 6 vittorie, 6 pareggi, 6 sconfitte. Se in casa va leggermente meglio, con 15 punti sulle 10 partite giocate al Barbera, in trasferta il rendimento è da retrocessione: la media punti è ferma ad 1,1 per match, appena 2 vittorie su 8 gare esterne, 3 pari e 3 k.o., appena 5 gol realizzati ed 8 subiti.
In totale, 19 reti fatte, 19 subite. E sul primo dato, vale la pena spendere due parole: delle prime 9 in classifica, quello rosanero è il peggior attacco: si fa in media 1,05 gol a partita. E considerando il secondo dato, quello delle reti subite, non stupisce il rendimento che vede gli uomini di Boscaglia così in basso rispetto alle primissime ambizioni.
E’ proprio il mister che dopo il k.o. interno contro la Virtus Francavilla è finito per primo sul banco degli imputati: sicuramente dai tifosi, che al tecnico rimproverano incertezza nelle scelta della formazione titolare, e poi, pare, dalla stessa Società, che lo ha convocato per un colloquio nell’intento di chiarire i motivi delle difficoltà di una squadra che non sarà da vertice, ma non può dirsi, negli interpreti, nell’insieme e nello stesso allenatore, da nono posto.
Le lacune, d’altro canto, appaiono evidenti anche nella struttura dell’organico: se in difesa, per singoli e per reparto, non si manifestano evidenti problemi, dalla cintola in su i nodi stanno venendo al pettine: nel 4-3-3 adottato nelle ultime giornate, è lampante la mancanza di un centrocampista di qualità, regista o mediano che sia, che dia ad un tempo equilibrio e geometrie alla manovra; e in attacco, non c’è molto da studiare per riuscire a tradurre i numeri: le due punte, Saraniti e Lucca, hanno messo insieme la miseria di 7 gol, a cui vanno aggiunti i 3 di Rauti. Troppo, troppo poco per un reparto avanzato che si propone quantomeno di piazzarsi in una posizione confortevole nella griglia play-off.
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