Moreo: «Serie A un sogno, Stellone comandante ma amico»

Moreo: «Serie A un sogno, Stellone comandante ma amico»

 

Stefano Moreo si è raccontato in un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport stamane in edicola.

 

 

Sulla fidanzata.

Senza di lei mi sento perso. È bastato uno sguardo. Sto bene con lei, e lei con me e spero di proseguire per sempre.

 

 

Su se stesso.

Sono un generoso, nella vita e con i compagni e metto la squadra prima di me stesso. Sono un centravanti atipico e quando trovi, come in questo periodo, “Nesto” e “Puski” che vanno a mille, sarebbe da autolesionista toglierli. 

Io rassegnato? Non è nel mio carattere e non mollo. Mai stato un bomber, nasco come esterno del 4-4-2, però ho girato in tutti i ruoli e mi trovo bene come seconda punta, che si veste, anche da prima e che gira dappertutto.

 

 

Sugli infortuni.

Non sono di quelli che si buttano giù e che mollano. Stellone deve vedermi al massimo anche in allenamento. Poi è un tecnico più che preparato, non dimentica nessuno, utilizza diversi moduli, è il comandante ma anche il nostro amico.

Il colpo di testa? Spero di rubargli il segreto. Devo ringraziare Tedino solo perché mi ha portato in una piazza di grandi tradizioni che lotta per la serie A. Quando il mio procuratore mi informò del Palermo, ero già in aereo. Come perdere un’occasione del genere?

 

 

Il sogno da bambino.

La Champions e i campionati del mondo. La promozione con il Palermo? Me lo auguro, è il mio sogno da adulto. Noi ci crediamo, il nostro organico è il più forte anche se alcune volte manca un po’ di concentrazione. Pericoli? Solo noi possiamo crearli, come l’anno scorso quando, per colpa nostra, non siamo saliti. Ma, oggi è diverso. La squadra è compatta, abbiamo stretto un patto fra di noi, nessuno deve sbagliare.