Tappe di un delitto perfetto

Il Palermo Calcio è sparito: il 12 luglio è arrivata la conferma. Se si dovesse ripartire, si ripartirà dalla Serie D.
Dal pericolo Serie C, alla riammissione in Serie B -ma con penalizzazione- ai campionati dilettantistici nel giro di pochissimo tempo. Una storia degna delle migliori serie televisive, dove tra i protagonisti ci sono il Palermo e i suoi tifosi.
Una trama intrecciata, piena di colpi di scena e di situazioni che man mano hanno portato ad un epilogo purtroppo aspettato.
E se durante i primi episodi la piazza rosanero viveva con la speranza di azzerare la delusione per i mancati play-off e di ripartire il prossimo anno, con il passare dei giorni, delle settimane, la speranza si è trasformata in un incubo.
Il 24 giugno il colpo di scena: la società non ha presentato in tempo la documentazione necessaria per l’iscrizione al campionato di Serie B. Problema tecnico o truffa? Una domanda che neppure negli episodi successivi ha avuto una risposta chiara.
27 giugno. La società annulla il ritiro. Dagli uffici di Viale del Fante non è stata inviata nessuna conferma in merito all’organizzazione del ritiro. Prenotazione delle stanze non confermata e acconto non pagato. Arkus continua ad affermare che è tutto sotto controllo e che chiariranno il tutto nelle sedi opportune. Intanto alla riunione dei Cda del medesimo giorno c’è solo Alessandro Albanese; Tuttolomondo, Lucchesi & Co da Roma diramano un videomessaggio: il Palermo ha subito una truffa. Poche ore dopo il comunicato dei giocatori rosanero in cui chiedono chiarimenti e giustizia.
28 giugno. Arrivano le dimissioni del vicepresidente del Palermo Vincenzo Macaione. Il motivo? «Divergenze operative. In più avevo già comunicato da tempo alla proprietà che il mio lavoro non mi permetteva di continuare questi ruoli nella società». Intanto, tra un videocomunicato e un altro, arrivano le prime candidature per l’acquisizione del Palermo: Dario Mirri conferma il proprio interesse per prelevare la società di Viale del Fante in caso di Serie D.
30 giugno. Arriva un nuovo comunicato con tanto di PEC in allegato. La società spiega i motivi della mancata iscrizione nei tempi previsti. Tra i vari punti presenti nel documento, anche le motivazioni della mancata permanenza a Palermo da parte della dirigenza di Arkus: i tumulti provocati dai tifosi la sera del 24 hanno creato un contesto ad alto rischio.
1 luglio. L’ex dirigente del Palermo Rinaldo Sagramola conferma l’interesse (in coppia con Mirri) per l’acquisizione del Palermo. Viene anticipata la riunione del Cda. Oltre alla conferma delle dimissioni di Macaione, arrivano anche quelle di Alessandro Albanese da presidente.
2 luglio. Arrivano le prime dichiarazioni degli ex giocatori del Palermo. Andrea Rispoli, il cui contratto è scaduto il 30 giugno, rilascia delle dure dichiarazioni: «Oltre alle chiacchiere non hanno mai dimostrato nulla. Ci avevano dato grandi rassicurazioni e poi è venuto fuori quello che sappiamo tutti». Arriva un’ulteriore proposta: l’imprenditore italoamericano Tony Di Piazza si candida per l’acquisizione del Palermo.
3 luglio. Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero conferma le voci dei giorni precedenti: è interessato all’acquisto del Palermo. Arriva un nuovo comunicato: con la modifica dell’organigramma Roberto Bergamo è stato nominato Presidente. Salvatore Tuttolomondo dirama un nuovo videomessaggio rivolto alle istituzioni calcistiche in cui afferma che il loro operato è limpido, che sono stati investiti soldi veri e che il Palermo è vittima di un complotto.
4 luglio. Arriva la prima sentenza: per la Covisoc il Palermo non ha rispettato i requisiti finanziari necessari per l’iscrizione. Intanto, il proprietario di Sicily by car Tommaso Dragotto è interessato ad investire sul Palermo. Il processo a Maurizio Zamparini subisce un nuovo rinvio.
8 luglio. Termine ultimo per presentare il ricorso dopo la decisione della Covisoc di bocciare il Palermo. La società rosanero ritiene di avere ancora speranza.
10 luglio. Comincia il processo a Maurizio Zamparini. La difesa ritiene inammissibili alcune intercettazioni. Il giudice accoglie la richiesta del pm, che chiede di visionare le nuove carte presentate dalla difesa. Il processo è rinviato al 18 settembre: l’ex patron rosanero dovrà presentarsi senza scorta. Massimo Ferrero atterra a Palermo per presentare il progetto sul calcio femminile.
11 luglio. Tommaso Dragotto, proprietario di Sicily by car, si tira indietro: non parteciperà al bando per l’acquisizione del Palermo a causa di una diatriba con il Primo cittadino.
12 luglio. Il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando comunica alla stampa di aver pronto il bando per l’acquisizione del Palermo (clicca qui). C’è la conferma ufficiale: il Palermo non è ammesso al prossimo campionato di Serie B. La società rosanero perde il titolo sportivo e ripartirà dalla Serie D. Nessun giocatore è più legato contrattualmente al Palermo.
Eppure, nonostante le vicende che hanno risucchiato il Palermo nel baratro della Serie D, nessun videomessaggio o comunicato da parte di Tuttolomondo e Arkus. D’altronde, come in molte serie horror che si rispetti, la vittima e il carnefice hanno un volto, ma quest’ultimo pagherà i suoi crimini solo negli episodi successivi.
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