Palermo, la pressione di quest'anno è niente rispetto a quella del prossimo

Palermo, la pressione di quest'anno è niente rispetto a quella del prossimo

Dopo la sconfitta di Venezia chi scrive ha preferito prendersi una pausa dal calcio giocato: la delusione e l'amarezza sono state veramente tante. Al Palermo si chiedeva un sussulto d'orgoglio dopo le ultime deludenti prestazioni, ma la buona prova degli uomini di Corini è durata, ancora una volta, solo un tempo, dissolvendosi nella seconda frazione sotto i colpi di un Venezia "con gli occhi della tigre" come ha detto il suo allenatore.

La squadra rosanero, appunto, non è sembrato che avesse quel mordente necessario per prendersi la vittoria e agganciare la zona playoff: si ha questa costante sensazione di rilassamento, che non può appagare una piazza ambiziosa come quella di Palermo. E' vero, l'obiettivo stagionale della salvezza è quasi raggiunto (anche se questo "quasi" si sta ingrandendo di giornata in giornata),  ma non si può chiedere ai tifosi, dopo il mercato fatto a gennaio, di non mettere pressione ad una compagine che, sulla carta, nelle prime otto di B ci potrebbe assolutamente stare.

Questa pressione, poi, è solo propedeutica in vista del prossimo anno: se questa è stata la stagione del consolidamento, in quella successiva si punterà dritti alla serie A, ed ogni passo falso cadrà come un macigno addosso a Brunori e compagni. Dunque, è meglio che tutti si abituino alla pressione, perchè giocare al Barbera davanti a 20.000 spettatori è bello, ma da grandi poteri derivano grandi responsabilità.