Palermo in A. Burruano: pago tutto io. Il racconto

Il racconto di Arcoleo di un episodio che riguarda il personaggio di Burruano

Palermo in A. Burruano: pago tutto io. Il racconto

Tra i tanti tifosi del Palermo illustri c'è, chiaramente, anche l'ex attore Luigi Maria Burruano, che se n'è andato nella serata di domenica a seguito di una malattia. Oggi c'è il funerale e sono presenti alcuni degli esponenti di spicco della società palermitana come il sindaco Orlando e molti attori come Sperandeo, Benassai, Lollo Franco, Raneli, Ficarra e dei rappresentanti del Palermo di una volta. Proprio la squadra rosanero era una delle passioni di Burruano, il quale non ha mai nascosto di tifare la squadra della sua città, solo quella e nessun'altra.

 

Un personaggio molto presente nei salotti sportivi, da Tgs a Trm regalando momenti di ilarità che lo distingueva, così gli piaceva commentare le vicende rosanero, e anche se perdeva riusciva comunque a regalare un sorriso. Un personaggio molto generoso, che invitava i giocatori ai suoi spettacoli e che seguiva spesso e volentieri i rosa anche in trasferta, è stato presente nelle due finali di Coppa Italia, a Roma e a Napoli, era uno che voleva stare il più vicino possibile alla squadra, uno attaccato ai colori rosanero. 

 

Il Palermo perde un grande tifoso, proprio in questo momento, che di tifosi presenti ne avrebbe bisogno. Proprio come quella giornata del lontano 1972, l'anno in cui il Palermo salì in Serie A, era il Palermo di Renzo Barbera e di un ancora giocatore Ignazio Arcoleo. Quest'ultimo ha raccontanto - in esclusiva a ForzaPalermo.it - un aneddoto che racchiude il personaggio di Burruano riguardante il viaggio di ritorno da Napoli dopo un Sorrento-Palermo che permise ai rosanero di salire nella massima serie.

 

"Manciati, Viviti e Futtitivinni"

 

«Gigi da grande tifoso del Palermo - racconta Arcoleo - seguì la squadra a Napoli, nel 1972 l'anno della promozione in Serie A, noi giocammo contro il Sorrento nel campo neutro del San Paolo di Napoli, avevamo bisogno del risultato positivo, bastava un punto, l'abbiamo ottenuto e siamo andati in Serie A. Dovevamo rientrare in aereo, ma Renzo Barbera vide che c'erano una marea di tifosi che rientravano con la nave, il traghetto conteneva circa 5 o 6mila tifosi, era pieno. Barbera allora disse di rientrare con la nave perché ci teneva molto a stare in contatto con i tifosi e a tenere l'ambiente unito.

 

Andando al bar trovai Gigi Burruano che si stava prendendo un amaro, quando mi vide mi abbracciò e mi riempì di complimenti come al solito. E poi mi disse "Sono talmente felice che voglio offrire da bere a tutti i tifosi del Palermo, ora ti faccio vedere quello che faccio". Essendo su di giri per la festa allora prese 10mila lire e glieli diede al cameriere. "Che fai, regali 10mila lire al cameriere?". "No, oste, sono il Conte Luigi Maria Burruano, questo è per te, offro da bere a tutti i tifosi del Palermo. ragazzi, siete tutti ospiti miei, bevete alla salute del Palermo" e cominciò a urlare "Palermo Palermo Palermo".

 

I tifosi cominciarono a consumare, quando lui realizzò il danno che si stava procurando, non avendo le risorse economiche perché era un periodo in cui eravamo giovanissimi, avevamo 24 anni, aveva la mia età; non potendo onorare l'impegno pensò di andarsi a nascondere su una scialuppa di salvataggio. Lui aveva alzato il gomito quella sera, era su di giri. All'arrivo in porto il barista fece presente al commissario di bordo che c'era il conto di Burruano da pagare, scendendo dalla nave ci chiesero i documenti perché cercavano a questo conte.

 

Quando toccò a noi capimmo che si trattava di Gigi, io feci presente al presidente che Gigi era stato così generoso da offrire da bere a tutti. Aspettammo allora che scendesse Gigi, il presidente parò con il commissario e, naturalmente, lo pagò lui il conto di 300mila lire, che ai tempi erano soldi, ma li pagò con tanta gioia. Poi giù ci abbracciammo gridando 'Forza Palermo', era così Gigi».