Filippi-Palermo, i pro e i contro di una riconferma

Filippi-Palermo, i pro e i contro di una riconferma

Dopo l’eliminazione ai play-off per mano dell’Avellino il Palermo si avvicina al “rompete le righe” che sancirà definitivamente la fine della stagione 2020/2021. Mentre la squadra andrà in vacanza la dirigenza rosanero sarà in piena programmazione del prossimo torneo, dove sarà necessario correggere gli errori fatti durante la stagione appena conclusa per poter fare un campionato da protagonista nel girone C di Serie C.

 

In attesa della conferenza stampa del presidente Dario Mirri che illustrerà i piani per il campionato del Palermo 2021/2022 si può già dire, sin da adesso, che è molto difficile ipotizzare rivoluzioni in sede dirigenziale o nel gruppo squadra. Il primo nodo da sciogliere, ad oggi, è sicuramente legato alla scelta della guida tecnica per la prossima stagione.

 

A tenere banco in casa rosanero è la situazione di Giacomo Filippi, l’allenatore che è riuscito a risollevare la compagine rosanero dal baratro di una stagione fino a quel momento fallimentare, portandola a giocarsi con l’onore delle armi i play-off raggiungendo le fasi nazionali degli spareggi promozione. In questi giorni, in sede dirigenziale, si sta riflettendo proprio sulla riconferma del tecnico di Partinico, scelta che porterebbe dei vantaggi certi ma anche dei potenziali punti di domanda che non rendono la decisione scontata.

 

Il primo, primissimo punto a favore di Filippi è il rendimento della squadra sotto la sua guida tecnica: media di due punti a partita, ancora più alta contando i risultati dei play-off e una risalita verso il settimo posto condita dall’accesso alle fasi nazionali a suon di buone prestazioni. Una sua riconferma in panchina porterebbe anche il grande vantaggio di conoscere già la squadra e di poter lavorare su concetti di calcio già ben consolidati, con una rosa che lo segue fedelmente e che avrebbe bisogno solo di qualche innesto funzionale per modellare appieno l’organico secondo il suo modo di fare calcio. A livello economico inoltre, visto il momento difficile per tutto il calcio italiano causato dalla pandemia e una situazione societaria ormai ben nota, Filippi sarebbe la soluzione “low cost” che permetterebbe ai rosa di poter concentrare gli investimenti sul pacchetto giocatori o eventuali modifiche all’organigramma societario.

 

Il rovescio della medaglia è sicuramente legato alla poca esperienza maturata dal tecnico di Partinico. Dopo l’anno di transizione appena conclusosi il Palermo, al netto delle promesse fatte con il bando triennale, non può più sbagliare e deve puntare con forza alla promozione. In un campionato lungo e faticoso, come si è visto nello scorso torneo, di passi falsi se ne possono fare pochissimi e puntare su un allenatore “alle prime armi” per un compito così importante è sicuramente una grande scommessa e potrebbe essere, sul lungo termine, una scelta letale. Se nel finale dell'ultimo campionato l’imperativo di dover vincere a tutti i costi non era presente quest’anno sarà una costante e Filippi potrebbe non essere ancora pronto per gestire la pressione di un impegno di così grande importanza.

 

Se si dovesse considerare esclusivamente il fattore campo Giacomo Filippi meriterebbe, al netto di qualche errore e sbavatura, una riconferma a mani basse perché quanto fatto nel finale di campionato parla da solo. Di fronte alla prospettiva di una stagione di vertice, tuttavia, la mancanza della giusta esperienza nei momenti topici del campionato potrebbe essere un fattore che, per il torneo che dovrà fare il Palermo, non può non essere tenuto in considerazione. Filippi-Palermo: un mistero che, fra qualche giorno, sarà ufficialmente svelato.