Cascio, i cinesi e le mille acrobazie verbali di Zamparini
Sequenza di annunci, salti avanti e marce indietro. E un appuntamento tra i cinesi e il sindaco Orlando (a luglio).
Proviamo a farci un’idea. O, forse, proviamo a confonderci...
Il 13 giugno Zamparini ha tutto chiaro: “Le possibilità di cedere la società restano del 90%”. Il 6 luglio un altro slancio: “Stiamo concludendo a giorni un accordo con importanti investitori stranieri per la costruzione del nuovo stadio e del centro sportivo e, a brevissimo, ci sarà insieme a loro un incontro con il sindaco Orlando. Come sempre fatti e non parole”, sottolinea Zamparini con orgoglio e convinzione. Infatti, il 15 luglio annuncia: “Il 20 luglio i cinesi verranno a presentare la loro proposta per la costruzione dello stadio e del centro sportivo”.
Una settimana dopo la Gazzetta scrive di Frank Cascio: “L’offerta, come detto dallo stesso patron, riguarda l’acquisto dell’intero pacchetto azionario per una cifra vicina ai 50 milioni di euro”. Ma Zamparini due giorni dopo spegne l’incendio. “Di questo signore e delle sue intenzioni non so nulla, non abbiamo ricevuto nulla. Non basta chiamarsi Cascio, non basta dire di voler acquistare il Palermo”.
In un lampo Zamparini viene smentito dall’amico Tacopina, l’avvocato newyorkese che ha favorito il contatto. “Cascio è mio amico, l’ho messo in contatto con Zamparini. È il capo di una cordata forte”.
Il 21 luglio Zamparini deve arrendersi. Non può negare l’evidenza. “Cascio venga a trovarmi. Ho ricevuto una lettera…”.
Bisogna aspettare il 17 agosto per ritrovare spunti interessanti. Cascio e Zamparini si sono incontrati. “Mi sono sembrate delle persone giuste, all’altezza… Non ho mai avuto dubbi su Cascio”. E al giornalista che chiede informazioni risponde addirittura: “Stiamo trattando, non posso parlare tanto perché al momento siamo ancora in riunione, siamo in trattativa”.
Sensazioni confermate un paio di giorni dopo: “Ho avuto una buona impressione, dietro avrà persone capaci. Al di là dell’affetto per Cascio, però, gli interlocutori cinesi sembrano avere un altro spessore”. Sabato scorso, poi, ha messo il carico: “Di lui so solo che è stato l’assistente di Michael Jackson…”. Ma come?