Audentes fortuna iuvat: Stellone, il condottiero
Memento audere semper. È latino, significa “ricordati di osare sempre”.
Questa locuzione fu coniata da Gabriele D’Annunzio ed in qualche modo rappresenta il credo calcistico di Roberto Stellone da quando è salito nuovamente sulla panchina del Palermo.
Si gioca per vincere.
Il tecnico romano ha voluto metterlo in chiaro sin da subito attraverso il lavoro quotidiano, entrando nella mente dei suoi uomini, soprattutto con le scelte. Perché se è vero che alla fine ad entrare in campo sono i giocatori, le scelte le fa l’allenatore. E non si può nascondere che se il Palermo ha raccolto 7 punti in 3 gare gran parte del merito è suo.
Intanto è scoppiato l’amore fra i rosa e la zona Cesarini, vera e propria spada di Damocle della squadra per buona parte della passata stagione e adesso fida alleata dei successi rosanero. Il passaggio del tecnico da ciò che è stato, alla fine dello scorso torneo quando guidava i rosa, e quello che è adesso sta proprio qui: nell’aver trasformato il maggior difetto della sua ex squadra in arma vincente. Per citare il "buon" Lele Adani, è una “garra” continua: non si molla di un millimetro dall’inizio alla fine della partita, e se non mi sta piacendo il risultato metto in campo tutto l’arsenale che ho a disposizione, perché la vittoria è l’unica opzione contemplabile e il messaggio deve arrivare a tutti.
Vittorie contro avversari temibili come Crotone e Lecce, pareggio all’ultimo respiro contro il Venezia fresco di cambio allenatore, con un uomo in più e cinque difensori chiusi a blindare il risultato. Questa squadra adesso ci crede fino alla fine. Aspettavamo il Palermo “camaleontico” ed è arrivato, con cambi di moduli ed interpreti in base alla condizione fisica, all’avversario e al momento della gara, considerando anche le tante partite ravvicinate in arrivo. E ha ritrovato il suo leader in capitan Nestorovski, tornato ad essere una sentenza e a correre come un dannato per novanta minuti: quasi gli manca solo la "famosa" bava alla bocca.
Stellone si è presentato in conferenza stampa giurando a se stesso, alla squadra e a tutti i presenti che si sarebbe preso quello che gli spettava di diritto, ovvero la Serie A. L’inizio sembra sicuramente promettente e l’impronta dell’allenatore si vede eccome.
Certo, i gol nei minuti finali possono arrivare anche per fortuna, ma qui entra in gioco un’altra nota locuzione latina: Audentes fortuna iuvat, “la fortuna aiuta gli audaci”.