Nestorovski-Trajkovski, intesa modesta

I due fanno fatica a trovare sintonia nonostante giochino insieme anche nella Macedonia

Nestorovski-Trajkovski, intesa modesta

Potenzialmente potrebbero costituire un tandem alla stregua di quello composto da Donnarumma e Caputo all’Empoli (autori rispettivamente di 12 e 15 gol in stagione) ma nonostante le doti tecniche importanti (specie se commisurate al contesto della cadetteria) e il fatto di giocare assieme anche con la propria nazionale, il duo  macedone composto da capitan Ilija Nestorovski e Aleksandar Trajkovski in questa stagione non è ancora decollato.

A livello individuale non c’è certamente moltissimo da eccepire:  Nestorovski  ha segnato 10 gol in 15 partite ed ha con 0,66 gol per partita la seconda media realizzativa migliore tra gli attaccanti della B dopo Galano del Bari mentre Trajkovski (che rispetto al capitano rosanero ha giocato per motivi diversi 410 minuti in meno) dopo un inizio complicato che lo aveva portato un po’ ai margini, è apparso in grande spolvero nel mese di Dicembre, offrendo buonissime prestazioni e segnando due reti contro Bari e Cesena.

 

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Nonostante un rendimento nel complesso buono per entrambi non si può comunque non notare quanto l’intesa tecnica tra i due sia abbastanza modesta. Al netto della  gara d’andata con lo Spezia non sono mai andati a segno nella stessa partita e se questo non bastasse ci sono due circostanze abbastanza emblematiche. 

Nestorovski nelle sette gare in cui ha timbrato il cartellino (eccezion fatta per la già citata gara con lo Spezia e quella con la Pro Vercelli) ha sempre segnato quando Trajkovski   era in panchina (o al massimo subentrato a giochi fatti); la seconda è che le prestazioni di cui sopra del numero 7 rosanero sono arrivate quando il capitano era ai box per infortunio. Tornati a giocare assieme nelle ultime due uscite, i due macedoni non sono riusciti ad andare a segno neanche stavolta. Tutto può essere casuale fino a un certo punto.

 

La promessa di Zamparini. Chochev, un jolly

 

Probabilmente la ragione tecnica di questo scarso feeling è da rintracciare nello stile di gioco dei due macedoni. Nestorovski, come è logico che sia, sta nel cuore di una manovra da cui Trajkovski, seconda punta per tessitura tecnica ma non per interpretazione del ruolo, non di rado finisce avulso, preferendo tenere molto il pallone sui piedi con conseguenze alle volte buone (perché l’estro non gli manca) alle volte meno buone. Con le dovute proporzioni e contestualizzazioni del caso quello che accade tra i due macedoni ricorda quanto successo in questo anno e mezzo tra Dybala e Higuain alla Juventus: le prestazioni individuali ci sono come i risultati ma la scena non è mai divisa, o la prende uno o la prende l’altro.

 

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Vista la situazione del Palermo, in questo momento decisamente buona, la scarsa intesa sul campo tra il 30 e il 7 non può essere definita a tutti gli effetti un problema: tuttavia appare comunque evidente che se i due macedoni riuscissero ad esprimersi con continuità all’interno di uno spartito comune, cosa che con un po’ di lavoro mirato sui movimenti offensivi è più che fattibile,  questo Palermo solido, organizzatissimo, ma prolifico il giusto rispetto alla media dell’alta classifica, avrebbe una marcia in più che potrebbe persino consentirgli di staccare tutti prima del tempo.