Mercato invernale, parole e pochi fatti

Mercato invernale, parole e pochi fatti

La sessione invernale di calciomercato si è da poco conclusa. Ieri alle ore 23.00 il "gong" ha sancito la chiusura degli uffici della Lega per il deposito contratti. L'entourage del Palermo non si è neanche presentato, Manuel Gerolin è rimasto in città non prendendo parte alle ultime ore prima dell'ufficiale chiusura. Chi si aspettava di più, si dovrà accontentare di giovani promesse: Balogh, Bentivegna, Posavec, Cristante e il polacco classe 86' Cionek. In uscita Luca Rigoni ceduto al Genoa e diversi prestiti come Cassini, Arteaga, El Kaoutari più gli svincolati Bolzoni e Daprelà. Non di certo un mercato brillante o fatto di nomi. Il Palermo come fa da anni, prova a portare nel capoluogo siciliano giovani dall'avvenire incerto, sperando in nuovi fenomeni da vendere entro breve al miglior offerente. Gli ultimi in ordine tempo: Hernandez e Cavani, giunti a Palermo da perfetti sconosciuti per poi ringraziare ed andar via. Due stagioni fa è stato il turno di Lazaar, giunto a  Palermo come miglior terzino della Serie B, ancora in rosa, ma vicinisismo più volte a lasciare i rosanero. Per non dimenticare, va menzionato anche il "folle" mercato di Pietro Lo Monaco, che con 12 operazioni provò a salvare il Palermo da una retrocessione quasi certa e tra i 12 nuovi arrivati, il capitano Stefano Sorrentino, anche lui più volte tentato a lasciare Palermo, per vicissitudini contrattuali.  Stessa sorte per Franco Vazquez l'anno precedente. Chi come Grosso, Giovanni Tedesco e Balzaretti arrivarono a Palermo e rimasero a lungo, segnando diverse pagine nell'almanacco rosanero. Per i più romantici, l'acquisto di gennaio più emozionante fu fatto da Rino Foschi nella stagione 2003-2004, quando riunì i fratelli Filippini in un Palermo che saltava dalla B alla A.