Lucarelli: «Nessun regalo. Si mettano l'anima in pace»
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Alessandro Lucarelli è tornato sul deferimento del Parma e di Emanuele Calaiò per i messaggi whatsapp inviati ai colleghi dello Spezia.
Ecco le dichiarazioni:
«Pensare di mettere in discussione quello che abbiamo ottenuto con sudore e sacrificio per un “pippein” e un “cazzein” è pazzesco. Non possono quei tre messaggi completamente irrilevanti togliere a questa squadra e a questa tifoseria ciò che è stato ottenuto. È davvero una cosa che nessuno di noi riesce ad accettare - ha detto Lucarelli - Non è la prima volta che dobbiamo difenderci da accuse gratuite. Abbiamo fatto un'impresa storica: il riscatto di una società, di una squadra, di un’intera città dopo le macerie sportive del fallimento. Sicuramente si può considerare un’ingenuità, ma da qui a passare alle accuse che sono state mosse… Criminalizzare un giocatore e pensare a un tentato illecito sulla base di quei messaggi, perché non c’è altro, lo trovo profondamente ingiusto. Si metta l’anima in pace chi si agita per strumentalizzare ciò che sta succedendo per provare a raggiungere gli obiettivi persi: si rimbocchi invece le maniche e li conquisti sul campo. Nessuno ci ha mai regalato niente, ci siamo guadagnati tutto scrivendo una pagina indelebile, che nessuno può cancellare. Uniti di fronte alle difficoltà abbiamo raggiunto grandi traguardi. Questo è il momento di dimostrarlo. La A l’abbiamo conquistata al termine di un viaggio splendido e difficile - conclude - ed è una A che nessuno potrà portarci via».