Il Palermo incontra una Lazio ancora più ostica e motivata

I biancocelesti vogliono vincere per un posto in Europa League

Il Palermo incontra una Lazio ancora più ostica e motivata

Premessa: siam consapevoli del fatto che parlare in termini analitici dell’avversario del Palermo in una stagione che si avvia a quell’epilogo per cui ci si era psicologicamente preparati ma che si sperava comunque di poter evitare, ha poco senso. Tuttavia avrebbe ancor meno senso smettere di parlarne; in fondo calcisticamente parlando si vive in funzione della squadra e della partita da affrontare, qualunque sia il suo valore.

 

Il Palermo troverà allo stadio “Olimpico” una Lazio che vorrà rispondere all’Atalanta vittoriosa sul Bologna in ottica quarto posto e al tempo stesso allungare ulteriormente sul settimo posto occupato dall’Inter sconfitta a Firenze: il cliente, già di per sé brutto, diventa ancora più ostico.

 

La squadra del bravo Simone Inzaghi si schiera solitamente o con il 4-3-3 con il 3-4-1-2,  gioca un calcio verticale ad alto ritmo, è in grado di attaccare partendo da lontano e non dà troppi punti di riferimento grazie ad un reparto offensivo dinamico in cui Immobile è la cuspide arroventata, Felipe Anderson l’estro e Keita lo sparigliatore da utilizzare sia dall’inizio che a gara in corso. Altro giocatore chiave nello scacchiere biancoceleste è Milinkovic-Savic, che grazie alla sua fisicità e ai suoi inserimenti riesce a creare spazi incidendo (come successo all’andata) anche in fase di finalizzazione.

 

In fase difensiva la Lazio gioca molto alta e non ha paura di pressare: gli errori che commette non son tanto figli di meccanismi che non funzionano, quanto di limiti individuali degli interpreti perché fatta eccezione per De Vrij il livello degli stopper è quello che è. Inoltre sulla fascia destra Basta (e la sua riserva Patric) non si premurano molto di coprire.

 

Per ottenere un risultato dal valore simbolico importante il Palermo dovrà essere concentrato in difesa, intasando gli spazi e aggressivo in contropiede, visto che la Lazio qualcosina agli avversari la concede sempre. Aldilà del risultato, Lazio-Palermo sarà importante per capire se c’è qualcosa da salvare e da chi (al netto di Nestorovski e Rispoli) si possa eventualmente ripartire per il futuro.