L'ex direttore sportivo dei rosanero, Rino Foschi, ai microfoni del "Giornale di Sicilia" ha detto la sua sulla sfida di domani sera tra Palermo e Verona: "Credo che il Verona giocherà l’incontro in modo sportivo, dando il massimo. Non potrà avere il dente avvelenato, la rabbia, la concentrazione e la cattiveria del Palermo, che ha ancora a portata di mano la salvezza. Sarà una partita vera, ma a livello di motivazioni i padroni di casa sono favoriti. Tutti gli altri discorsi sono chiacchiere".
L'attuale dirigente del Cesena ha parlato di due giocatori ex Palermo, Luca Toni e Andrea Barzagli: "Ero al Bentegodi per Verona-Juventus e, nel dopo partita, ho parlato a lungo con Toni e Barzagli, molto anche di Palermo. Andrea mi ha regalato una maglia con una dedica commovente, Luca mi ha assicurato che non c’è nessuna nota polemica nel fatto che non giocherà a Palermo, solo che voleva chiudere in casa, davanti al proprio pubblico. Portarli alla corte di Zamparini è qualcosa di cui vado fiero, ho strappato Toni alla Lazio e Barzagli alla Fiorentina, poi sono diventati campioni del mondo. Sono state trattative di grande tensione, mi capitava spesso di essere cafone, specie con i giornalisti".
Foschi ha cercato di anticipare quelle che potrebbero essere le operazioni di mercato dei rosanero durante la sessione estiva, inoltre, si è espresso sul presidente Maurizio Zamparini: "Le uscite sono inevitabili per continuare a fare mercato. È una condizione che riguarda ormai quasi tutti i club. Però il Palermo ha più di un giovane di valore. Credo che con qualche buon innesto si possa fare un campionato tranquillo senza i patemi di questa stagione. Zamparini ha sbagliato e l’ha ammesso, credo che molte volte quest’anno non abbia contato fino a dieci. Però ha anche i suoi meriti nella rinascita delle ultime settimane, ha rimesso assieme i cocci, è stato lui in ritiro a Coccaglio a ricompattare tutte le anime della squadra e a coinvolgere di nuovo Ballardini nel progetto".
Il dirigente sportivo ha commentato la possibilità di un suo ritorno come ds del Palermo: "Sono concentrato sul Cesena. Tornare in un posto in cui si è stati bene sei anni sarebbe entusiasmante, ma mette anche un po’ paura, magari per il rischio di offuscare i bei ricordi. Alla mia età non si tratterebbe di avere soldi e garanzie, ma di finire a testa alta la carriera. Si vedrà".