Domenica arriva il Milan: da Miccoli a Migliaccio, quante gioie contro i rossoneri

Dalla storica promozione del 2004, il Palermo si è tolto grandi soddisfazioni nelle sfide contro il Milan

Non è certamente il migliore dei periodi per il Palermo dell'era Zamparini, abituato com'era ad ottenere ben altri risultati e, soprattutto, lottare per obiettivi più importanti che la permanenza nella massima serie. Da quando il patron friulano è diventato proprietario della società, infatti, la squadra ha attraversato momenti gloriosi e ha avuto la possibilità di togliersi diverse soddisfazioni contro avversari di caratura e storia sensibilmente più elevate. Domenica pomeriggio al Barbera arriverà il Milan allenato da Vincenzo Montella. La squadra in questa stagione sembra aver finalmente trovato la quadratura del cerchio e si trova, al momento, al terzo posto in classifica ed è stata capace di superare la Juventus non meno di due settimane fa. Affronterà un Palermo che viene da quattro sconfitte di fila e che in casa non ha ancora guadagnato alcun punto. Sulla carta, un impegno soft per i rossoneri, che cercheranno di guadagnare punti per colmare il gap con chi li precede. Ma fino a qualche anno fa questa sfida ha sempre creato più di qualche dispiacere e preoccupazione ai tifosi di fede milanista. Dalla storica promozione in Serie A del Palermo di Francesco Guidolin, infatti, i rosanero si sono dimostrati un avversario decisamente ostico per il "Diavolo" che, tra campionato e Coppa Italia, ha rimediato ben 9 sconfitte in 26 gare disputate (5 pareggi e 12 successi per i rossoneri); un dato questo che certifica ancor di più la perdita di appeal della sfida se si considera che nelle ultime tre volte in cui le due squadre si sono affrontate, i siciliani sono usciti sempre con le ossa rotta. Ciò è dimostrazione del periodo negativo che sta attraversando il club rosanero, esplicitamente mostrato dal campionato scorso e da quello appena cominciato. Sembrano lontani, anzi, lontanissimi i tempi in cui i rosa si imponevano a San Siro con i gol di Amauri Bresciano o quando il Milan si doveva chinare sotto i colpi di uno strabiliante Fabrizio Miccoli, ispiratissimo nelle sfide ai rossoneri. Tanti bei ricordi, tante belle soddisfazioni che classificano, probabilmente, sul gradino più alto del podio la semifinale di Coppa Italia del 2011, quando dopo il 2-2 dell'andata firmato Pastore-Hernandez il Palermo vinse davanti ad un Barbera in festa grazie al rigore di Bovo ed al raddoppio di Giulio Migliaccio, che regalò ai rosa lo storico accesso alla finale di Roma ed eliminò quelli che da lì a poco sarebbero stati i campioni d'Italia dalla competizione. Erano giorni felici, in cui le trasferte a Palermo erano quasi proibitive per tutti. Eppure, l'ultima "Joya" (è il caso di scriverlo così) a San Siro i siciliani sono riusciti ad ottenerla due stagioni fa, sospinti dal talento di Paulo Dybala: un passato così recente, ma che oggi appare quasi astratto. Chissà se torneranno quei fasti, nel frattempo occorre concentrazione: domenica pomeriggio arriva il Milan, una sfida che riserverà sempre grandi emozioni.