Diamanti, nel Palermo di Corini potrebbe ritrovare il suo reale potenziale. Già contro il Chievo

Con il modulo di Corini, Diamanti potrebbe ritrovare il suo potenziale che sarebbe molto utile per cercare di risolvere la crisi rosanero

Tutto lascia prevedere che Alino Diamanti contro il Chievo ci sarà fin dal primo minuto. E sarà una gara molto importante per lui e per il Palermo. Per lui che ancora deve fare vedere chi è in effetti, in quanto ancora non ha espresso il potenziale che di sicuro ha nei piedi. E può farlo, è ancora in tempo per tornare ai fasti di un tempo. Perchè il fattore età è relativo: basti ricordare che Corini quando arrivò da calciatore a Palermo aveva i suoi stessi anni, è disputò campionati memorabili, al punto che è rimasto incastonato nei ricordi più belli dei tifosi rosanero. Ma se lui si tornasse a fornire quel contributo in termini di talento che la società e tutto l'ambiente si aspettano da lui, sarebbe una fortuna anche per il Palermo, perchè non basta solo il nome a fare la differenza in una squadra, ma il reale apporto qualitativo in campo. Invece, con questa sua posizione da 'rebus rosanero', il risultato è che al momento ha all’attivo dodici presenze su quindici, dieci da titolare e due partendo dalla panchina, ma sette volte è stato sostituito. Cioè ha giocato solo tre partite dall’inizio alla fine, quelle perse con il Napoli al suo debutto, e poi contro Juventus e Torino. Per cui è basilare che abbandoni al più presto questa sua posizione  di calciatore "da centellinare" come lo ha definito Zamparini: ci vuole ben altro per dare un concreto continuativo apporto alla causa dell'attuale Palermo. Vero è che De Zerbi con le sue alchimie in termini di modulo non lo ha di certo aiutato. Con la difesa a quattro veniva giocoforza sacrificato anche in fase di copertura, con il risultato che con questo gioco molto molto dispendioso a livello fisico, spesso spariva dal campo e inoltre raramente ha tentato di trovare la via del gol. E' anche probabile che Corini veda in lui, con la sua esperienza,  la figura di riferimento per trasmettere in maniera rapida e chiara le sue indicazioni dalla panchina ai giocatori. Insomma un po' il compito che aveva lui quando era in campo, quasi come un vice allenatore.