Coronavirus, cosa resta aperto e cosa chiude

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Nella serata di ieri sono arrivate nuove misure restrittive da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per contrastare il contagio da COVID -19 , il nuovo Coronavirus.

Il nuovo provvedimento sarà in vigore dal 12 marzo al 25 marzo: scatta la chiusura di negozi, bar e ristoranti. Saranno limitati gli spostamenti delle persone alle sole esigenze davvero indispensabili come la spesa e i farmaci. Motivi da comprovare tramite autocertificazione, compilando l'apposito modulo che si può scaricare dal sito del Ministero dell'Interno.

 

Che cosa chiude?

Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità.

Chiusi i mercati su strada, i bar, i pub ed i ristoranti. Resta consentita la ristorazione a domicilio.

Chiusi i servizi di mensa che non garantiscono la distanza interpersonale di un metro. Restano chiusi anche i reparti aziendali non indispensabili per la produzione.

Inoltre restano chiusi fino al 3 aprile – come stabilito dal precedente decreto – musei, cinema, teatri, scuole e università.

 

Cosa resta aperto?

Le attività commerciali legate alla vendita di generi alimentari e di prima necessità; sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato – vedi il panettiere, la latteria, il macellaio – sia nell’ambito della media e grande distribuzione (ipermercati, supermercati, discount di alimentari), anche all’interno dei centri commerciali.

E ancora, continuano la loro attività le farmacie, le parafarmacie, le edicole, i tabaccai: però tutti devono far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Inoltre, resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio, nel rispetto di norme igienico sanitarie molto precise, così come i ristoranti nelle aree di servizio stradali e autostradali e nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e negli ospedali.

 

Saranno garantiti i servizi bancari, finanziari, assicurativi, pompe di benzina, idraulici, meccanici, artigiani.

Consentito anche il commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro e materiale elettrico e termoidraulico; articoli igienico-sanitari, articoli per l’illuminazione, articoli medicali e ortopedici, profumerie, piccoli animali domestici, ottica, saponi, detersivi. Anche le lavanderie continueranno il loro servizio normalmente. L’attività del settore agricolo, zootecnico e di trasformazione agroalimentare.

Industrie e fabbriche – ha riferito il presidente del Consiglio - continueranno le proprie attività a condizione che proteggano i lavoratori con protocolli di sicurezza speciali.

 

Foto: Twitter ufficiale Conte


 

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