«Sono orgogliosa di voi»: la lettera del ministro Azzolina

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Fra i settori maggiormente colpiti dall'emergenza Coronavirus vi è anche quello dell'istruzione, con le scuole ferme ormai da settimane e la previsione di una riapertura direttamente per il prossimo anno accademico che si fa sempre più concreta. Tanti sono gli insegnanti e gli studenti che proseguono i loro percorsi di studio e apprendimento da casa, e il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, in una lettera aperta, ha voluto ringraziare e spendere parole di orgoglio verso tutti i componenti dell'istruzione italiana: 

 

«Sono orgogliosa di come tutto il mondo della scuola italiana, i suoi docenti, i suoi alunni e tutto il personale, abbia reagito ad un evento di questa portata. Sono orgogliosa di tutti voi e vi ringrazio per aver accompagnato ogni decisione, ogni cambiamento, per quanto repentino, con professionalità e umanità. In questi giorni faticosi penso spesso al suono della campanella. Quel suono a volte fastidioso, ma sempre emozionante, che fino a due anni fa ogni mattina rappresentava per me il vero inizio della giornata: salutare le colleghe e i colleghi insegnanti, il mio dirigente scolastico, il personale ATA, incontrare le studentesse e gli studenti, e quell'aula vuota che in pochi secondi si riempiva di vita, risate, rumore, sguardi assonnati. Penso a quanto possa mancare ora a tutti noi quella campanella. E mi chiedo: se fossi stata a scuola da docente o da dirigente scolastico, cosa avrei fatto io davanti a quest'emergenza che ha sconvolto le abitudini di tutti noi? Mi chiedo che cosa avrei fatto davanti ai volti smarriti degli alunni, alle notizie atroci di studenti che perdono i loro affetti più cari senza nemmeno poterli salutare, a bimbi che non capiscono il perché di tutto ciò, come del resto gli adulti». 

 

DATE

«Sicuramente ci sarà una proroga: si andrà oltre la data del 3 aprile, l'obiettivo è garantire che gli studenti ritornino a scuola quando sarà stra-certo e stra-sicuro che possono tornare: la salute è prioritaria. Notizie sulla didattica a luglio o ad agosto non hanno alcun fondamento, significherebbe dire che il personale della scuola non sta lavorando e non è così. Se la didattica a distanza funziona, come sta funzionando, non c'è alcun motivo per andare a luglio o agosto: le strutture scolastiche non sono idonee, tra l'altro. Se ci sarà necessità lo si farà in un secondo momento. Scenari che vanno troppo oltre sono irresponsabili, bisogna guardare quelli del momento e poi assumere le decisioni. Daremo tutte le altre informazioni in merito agli esami di Stato e di terza media».

 

AMMISSIONE CON 5

«Il percorso di uno studente è lungo, se parliamo dei maturandi è iniziato 5 anni fa, gli apprendimenti dei loro allievi i docenti sanno valutarli. I nostri insegnanti stanno lavorando tantissimo, in una situazione complessa anche perchè la rete non funziona bene e c'è il problema del digital divide; se abbiamo tantissima parte di scuola che sta lavorando come si deve, non ho motivo di dire se ci sarà il 5 o il 6: le valutazioni le fa il personale docente in piena autonomia. Si permetterà di recuperare gli apprendimenti, laddove fosse necessario. Sono decisioni che stiamo vagliando sulla base di quando e se si tornerà a scuola».

 

INSEGNANTI

«Non è solo trasmettere conoscenze, gli insegnanti sono punti di riferimento eccezionali, soprattutto in territori come in Lombardia, nel Veneto, in Emilia Romagna, gli insegnanti stanno vicini agli studenti dando loro conforto. La scuola è un presidio dello Stato, rappresenta in molti momenti la parte più sana della giornata di un ragazzo. I ragazzi riacquistano il sorriso, la didattica a distanza rappresenta per ora soprattutto questo». 


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