Corini, una boccata d’ossigeno. Ora tocca ai tifosi

Nessun miracolo: con il nuovo allenatore ogni giocatore è tornato a giocare nel proprio ruolo. E la squadra sembra essere rinata

Il Capitano è tornato! L’indimenticabile guerriero di tante battaglie, uno dei protagonisti assoluti della magica promozione in Serie A del Palermo ha ritrovato la sua gente. Il tempo però ha cambiato tante cose. Corini torna e trova una città diversa, una tifoseria spaccata, stanca e delusa da scelte societarie sbagliate ed inopportune, che hanno portato la squadra rosanero sull’orlo di un precipizio ed in fondo alla classifica. Ma il calcio, si sa, vive di passione e si nutre di emozioni. Lo sa molto bene il Presidente Zamparini, che dopo 8 sconfitte consecutive ha deciso, finalmente, di mandare via De Zerbi e di tirare fuori dal suo cilindro magico l’uomo che, noi tutti ci auguriamo, riuscirà a traghettare questa squadra verso la salvezza. Già dal suo arrivo entusiasmo e speranza hanno cominciato ad alimentare i vecchi cuori rosanero, un soffio di aria pura, dopo tanti bocconi amari. Troppi dolci ricordi legati al Genio per restare indifferenti all’ennesimo ribaltone. E lui, che con il suo piede fatato disegnava incantevoli parabole per Luca Toni, ha capito che in questa corsa verso la salvezza c’è davvero bisogno di tutti. E ha chiesto aiuto: “Tifosi, tornate al Barbera – ha detto durante la sua prima conferenza stampa - io so cosa è capace di dare la gente di Palermo. Sono tornato perché sento dentro la forza e l’energia da trasmettere ai miei giocatori, perché attraverso loro potremo rianimare una tifoseria straordinaria che ho avuto la fortuna di vedere in tutti i suoi aspetti migliori, anche quando la squadra andava in difficoltà, sapeva spingere i giocatori oltre l’ostacolo e voglio ricreare questo tipo di atmosfera”. Domenica sera contro la Fiorentina nessuno si aspettava il miracolo: tre giorni, pensavano in tanti, non possono trasformare una squadra di “brocchi”. Già, era questo uno degli alibi più facili e comodi dietro il quale amava nascondersi Roberto De Zerbi. Noi tutti siamo consapevoli che la Rosa del Palermo non è composta da “fenomeni”, ma anche il più sprovveduto degli osservatori non poteva non notare che l’integralismo ottuso e controproducente dell’ex tecnico bresciano è servito solo a minare le fragili sicurezze dei nostri giocatori, alcuni dei quali molto giovani ed alla prima esperienza in serie A, e a destabilizzare ancora di più un ambiente depresso dopo il mercato di questa estate. Che qualcosa si era rotto dentro lo spogliatoio si capiva dalle parole poco lusinghiere che De Zerbi usava spesso nei confronti della squadra, frasi che pesavano come macigni: “Non hanno senso di appartenenza”, “non hanno coraggio”, “ho provato tutti i moduli possibili, ma non hanno convinzione”... Cosa sia successo in questi ultimi tre giorni non è dato saperlo, ma la gara di Firenze, soprattutto il secondo tempo, ci racconta la storia di una squadra che ha ritrovato coraggio e fiducia nei propri mezzi. Nessuno credeva a quel che vedeva: Chochev e Quaison che giocavano a calcio e uno Jajalo stratosferico che ha insaccato alla Corini una punizione. Ma forse qualcosa di molto semplice è successa: ogni giocatore è tornato a giocare nel proprio ruolo e la difesa è tornata a 3, come è più congeniale che sia per questo organico. Non si è vinto contro la Fiorentina, ma a fine partita abbiamo visto Corini richiamare al centro del campo i suoi ragazzi. Erano scoraggiati, abbattuti... Lui li ha spronati, li ha scossi, e ha fatto quello che un vero condottiero deve fare. Quel che ha detto loro ce l’ha raccontato oggi in conferenza stampa Andrea Rispoli: “Dopo la partita Corini ci ha detto che giocando con questa determinazione, con questa grinta e con questa voglia, alla lunga ci toglieremo delle soddisfazioni. Il Mister ci ha portato quella convinzione che avevamo perso, in pochi giorni ci ha ridato la fiducia, la sicurezza e l’autostima che avevamo smarrito. Dopo tante sconfitte non era facile, il morale era giù, lui ha portato tanta carica e quella boccata di ossigeno di cui la squadra aveva bisogno”. Vincere con il Chievo sarà fondamentale, la Serie A è troppo importante per questa città e sarà necessario l’aiuto di tutti. Per riempire il Barbera la Società ha messo in vendita i biglietti a prezzi ridotti e sconti speciali per gli under 18. Il Palermo di Corini ha chiamato, ora tocca a noi tifosi rispondere!

Cettina Pellitteri

L'immagine-mosaico pubblicata all'interno dell'articolo è stata realizzata dai creatori della pagina facebook "Siamo solo Palermitani"