Con Corini nessuna rivoluzione. Zero chiacchiere, parlano i fatti
Le parole di Eugenio Corini accendono una luce nuova sul Palermo depresso dalle sconfitte.
Eugenio Corini gestisce la conferenza stampa pre Fiorentina-Palermo con la tranquillità che lo ha sempre contraddistinto. Anche quando era un calciatore: leader calmo ma deciso, sempre sul pezzo e mai distante dalla ricerca dell’obiettivo.
Le parole del nuovo allenatore del Palermo sono dirette, chiare e colme di una fiducia che non appare affatto di circostanza.
Sarà che, come lui stesso ha voluto riferire, la possibilità di tornare all’ombra di Monte Pellegrino gli ha dato una grande emozione, che ora vuole convertire in energia.
Corini non nasconde che l’organico sia da rivedere e da rinnovare, che ha bisogno di “gambe e corsa, perché in difesa c’è un problema”, ma vuole far sapere ai suoi che in questa squadra ha riconosciuto “giocatori e valori importanti”. Sa perfettamente chi tra i rosa possa essere investito di maggiori responsabilità, quelli che “che soffrono questa situazione, perché sono qui da più tempo e sentono questa maglia, perché hanno vissuto situazioni difficili e delicate e hanno avuto la forza di affrontarle e di superarle”.
E non tralascia i giovani, che sono tanti, ai quali chiede “spinta morale e forza al pari degli esperti”. Perché non ci sono troppe giustificazioni quando si perde. Ci sono spiegazioni, a volte soluzioni, ma sempre responsabilità. Il nuovo tecnico vuole evidenziare anche questo aspetto, quando dice che “è meglio dirsi una cosa ad alta voce, anche se brutta, per affrontare il problema, perché se il problema è sempre colpa di un altro, poi non si ha la capacità di risolverlo”. Poche chiacchiere, quelle sono buone per la stampa e per gli avversari, in campo invece parlano le prestazioni.
Probabilmente no, questa di Corini non sarà una rivoluzione calcistica.
Ma un’iniezione di fiducia e coraggio come questa, dopo la grande depressione di novembre, potrebbe accendere una nuova luce in questo fragile e spento Palermo.