Boscaglia: «Siamo affranti per Martinelli. C'è un gruppo sano»
Il bilancio di fine ritiro di Roberto Boscaglia.
Oggi il Palermo farà la sua ultima seduta a Petralia per poi fare ritorno nel capoluogo nel pomeriggio, e il tecnico rosanero dopo quasi venti giorni di preparazione è intervenuto ai microfoni della società per fare il punto della situazione:
«Martinelli è un giocatore che ho avuto per due anni a Brescia, qui l'aspetto umano prende il sopravvento perché un giocatore di 27 anni che deve smettere di giocare è una roba molto triste. Poi si tratta di Alessandro che è un ragazzo veramente straordinario non soltanto in campo ma soprattutto fuori dal campo, il classico ragazzo gentile e allo stesso tempo generoso, un ragazzo la cui assenza si farà sentire. Non so se ci sono margini, non ho parlato con i medici ma la notizia ad oggi è che non può rientrare. C'è un grandissimo dispiacere, siamo affranti, ma dobbiamo andare avanti. Non so quello che la società farà per lui, se gli darà l'opportunità di lavorare per il Palermo, spetta alla società decidere e il ragazzo merita tanto».
SANTANA
«Santana sta bene, naturalmente lo stiamo gestendo come va gestito, anche se la parola gestire nei confronti di uomini a me non piace molto. Lo stiamo attenzionando un po' di più rispetto agli altri per l'infortunio e per l'età che ha. Il giocatore sta bene, lo stiamo facendo lavorare ogni tanto a parte ma ad oggi è assolutamente è uno di quelli che sta meglio, se dovesse iniziare adesso il campionato sarebbe disponibilissimo».
LUCCA E SILIPO
«Sono due giovani che sto conoscendo adesso, sto imparando a conoscerli e loro stanno imparando il nostro modo di fare calcio. Oggi non posso dire che sono due giocatori titolari perché la titolarità viene data da quello che dice il campo. Sono due giocatori che non hanno tanti campionati alle spalle e quindi in un torneo difficile come quello di Serie C si va gradualmente, ma sono due giocatori che hanno i colpi e delle potenzialità importanti, secondo me il futuro è loro. Se giocheranno poche o molte partite ora non lo so dire, sarei uno stupido se lo dicessi».
ESPERIENZA
«Ho le idee abbastanza chiare e la società lo sa, sia dal punto di vista dello sviluppo della squadra dentro al campo ma anche delle caratteristiche che i giocatori che dobbiamo prendere devono avere. Io mi fido ciecamente di quello che la società può fare, conosco troppo bene Castagnini, conosco bene Sagramola e loro conoscono bene me e il nostro modo di intendere il calcio. Se troviamo un giocatore di 23 anni che ha fatto quattro campionati per me è già esperienza questa, se ne troviamo uno di trent'anni va bene lo stesso ma indipendentemente da quella che è l'età anagrafica devono avere esperienza sul campo. Un giocatore di 23-24 anni che ha già alle spalle numerosi campionati è un giocatore molto esperto».
INIZIO CAMPIONATO
«In Italia ormai siamo abituati, ogni anno è sempre così. Ho una storia dietro un po' particolare alle spalle, due anni fa con l'Entella abbiamo iniziato a giocare a novembre quindi capirete che ci sono abituato (ride, ndr). A parte lo scherzo lo stop è un problema che avremo tutti, probabilmente ne gioveranno le squadre che ancora non sono partite per il ritiro o sono in ritardo, alla fine poi ci si mette tutti in linea. Giocare col mercato aperto è sempre stato un problema ma anche lì ci siamo abituati, da tanti anni ormai funziona così e sappiamo andare in campo anche con queste condizioni psicologiche».
CONDIZIONE
«I nuovi si sono integrati bene ma il problema è che nuovo sono anche io, dobbiamo capire ancora un po' di cose. Il gruppo è sano, predilige lo stare insieme, c'è buon feeling fra loro e chi arriva riesce ad integrarsi immediatamente e questo è merito di chi è qui da più tempo. Dal punto di vista fisico i giocatori sono tutti nella stessa condizione, se dovesse iniziare il campionato saranno tutti pronti ma naturalmente una settimana in più sarebbe ancora meglio. Soprattutto per noi che ancora dobbiamo fare mercato, consideriamo il fatto che ci saranno giocatori che da qui all'inizio del campionato arriveranno e avranno meno tempo per integrarsi. L'integrazione dal punto di vista umano avviene immediatamente in un gruppo sano come questo, ma dal punto di vista tecnico-tattico è sempre più complicato. Dobbiamo essere bravi noi in campo a far capire tutto e subito».
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