Bene il record, ma ora giochiamo

Bene il record, ma ora giochiamo

Una rincorsa durata circa un mese si è conclusa con il risultato che forse in pochi prevedevano e ancor meno si aspettavano. 10.446, questo il numero di persone che hanno sottoscritto, da qualsiasi angolo della Terra e con qualsiasi mezzo disponibile, l'abbonamento per la stagione sportiva 2019/2020 della neonata SSD Palermo. Un dato che, come si è scritto in ogni modo nelle ultime 24 ore, non è mai stato raggiunto da nessuna società partecipante al massimo campionato dilettantistico nazionale. Un dato che risulta superiore a quasi tutte le formazioni che partecipano alla serie B (quella in cui figurava anche la compagine rosanero fino a tre mesi fa) e anche a un paio di squadre della massima serie, quella serie A che abbiamo vanamente inseguito nelle ultime due stagioni, dove tra palloni lanciati in campo, tante occasioni sprecate in partite sulla carta agevoli e soprattutto gravi problemi societari il sogno è rimasto tale e non si è trasformato in realtà.

 

Dunque il record degli abbonamenti sottoscritti è stato raggiunto, anche se bisogna sottolineare il fatto che non tutti i 10.446 "fedeli" saranno presenti a tutte le gare interne del Palermo. Basti dire che non mancano i tifosi rosanero che hanno approfittato di tariffe popolari nel vero senso del termine per sottoscrivere la tessera pur abitando lontano dal capoluogo o anche dalla Sicilia stessa, con alcuni casi che parlano addirittura di abbonati che non vivono neanche in Italia. Superato il record del Parma, che quattro anni fa si è fermato a quota 10.089 ma non si è di certo fermato in campo, centrando tre promozioni consecutive e portandosi in un batter d'occhio nuovamente in serie A. E senza voler sottostimare il primato raggiunto, che può certamente toccare il cuore dei romantici e dei tifosi attaccati più alla maglia che ai giocatori o alla categoria di appartenenza, non sono questi i record che dobbiamo inseguire e provare a raggiungere. Perchè è bello che i tifosi dimostrino di esserci, ma ora deve parlare solo il campo.

 

La società ha dimostrato di esserci fino all'ultimo giorno disponibile, procurando a mister Rosario Pergolizzi una rosa a dir poco competitiva con ricambi affidabili e di qualità in ogni zona del campo, tra "vecchie volpi" e Under alla ricerca di una ribalta per iniziare la carriera al meglio. Proprio la squadra ha iniziato il proprio cammino senza particolari intoppi: tre vittorie su altrettante gare di campionato, con in mezzo la debacle di Coppa Italia contro il Biancavilla che probabilmente sarebbe stata evitata se il match infrasettimanale fosse arrivato in un momento di condizione fisica un po' meno raffazzonata. I tifosi hanno fatto la propria parte, andando forse oltre ogni più rosea aspettativa. La dirigenza si è mossa in base alle pretese di una piazza ferita e desiderosa di ripartire. Ma ora la parola deve passare solo ed esclusivamente al campo. Vietato parlare di atto dovuto da ciascuna parte, che sia essa quella dei tifosi che tornano a riempire il "Barbera" o quella dei giocatori che vanno in campo per i tre punti.

 

Il campionato di serie D va vinto, con 500 o 20.000 persone sugli spalti a fare il tifo. L'atto d'amore dei 10.446 fedeli che hanno sottoscritto l'abbonamento è senza dubbio ammirevole, ma non può e non deve essere quel genere di risultato che ci fa balzare dalla sedia. Ce l'abbiamo fatta, abbiamo registrato un numero importante, ma ora voltiamo pagina e giochiamo.