Arrivato quasi in punta di piedi, dall'alto dei suoi 197 cm, Norbert Balogh, in questi primi sei mesi in Italia ha avuto la possibilità di integrarsi e conoscere gradualmente la Serie A. Non di certo un arrivo col botto per lui, che da gennaio ha collezionato solamente quattro presenze con la maglia del Palermo e che, a distanza di qualche mese dalla conferenza di presentazione, oggi, rilascia le sue prime dichiarazioni da attaccante rosanero alla stampa ungherese:
"A dire la verità mi sono trovato bene con tutti i miei compagni; il primo che mi ha aiutato è stato Jajalo, conosce l'inglese e per me è stato tutto più semplice grazie a lui. Anche Trajkovski mi ha dato una grande mano, visto che non ho ancora la patente, anche lui mi accompagnava fuori e mi faceva ambientare al meglio a Palermo. Gilardino? Lui è un campione, mi diceva dove sbagliavo, dove dovevo crescere. Da Alberto posso imparare tanto, d'altronde da un campione del mondo non si può che apprendere qualcosa."
E sul presidente Zamparini:
"Quando il presidente spende parole d’elogio nei miei confronti, mi rende felice. So di essere in un club che in passato ha permesso che alcuni ragazzi divenissero dei veri e propri campioni. Pastore, Cavani e Dybala sono solo tre esempi. Per questo non mi pentirò mai di aver firmato per la società rosanero. Si vede che Zamparini crede tanto in me e io voglio ripagarlo alla prima occasione: la mia speranza è di giocare più partite possibili e contribuire alla causa."
Chiosa finale dedicata al rapporto con il mister Davide Ballardini:
"Ballardini è un signor allenatore; sa motivare la squadra, sa che parole usare per preparare psicologicamente una partita. Mi ha detto che non mi sarei dovuto preoccupare se non giocassi. E' la gavetta, sono ancora giovane e devo imparare."