Arcoleo: "Il calo di tensione del Palermo è normale. Quanti bei ricordi con i "picciotti"...

Ieri sera è stato ospite della trasmissione televisiva Rotocalcio l'ex calciatore ed allenatore del Palermo, Ignazio Arcoleo, il quale esordito parlando della sconfitta di sabato pomeriggio contro il Chievo: "Nell'azione del goal del Chievo bisogna innanzitutto elogiare Meggiorini per il colpo di tacco geniale, che ha colto di sorpresa i nostri difensori Bisogna anche da fare i complimenti a Paloschi perché è riuscito a prendere il tempo ad Andelkovic e Terzi e ha segnato. Il Palermo - afferma Arcoleo - potrebbe fare molto di più, ma quando raggiungi l'obiettivo prima del previsto il calo di tensione è giustificabile ed è scontato che arrivino risultati negativi." E proprio su questo filotto negativo del Palermo non poteva mancare la spiegazione dell'ex allenatore rosanero: "E' importante capire con quale stato d'animo i giocatori scendono in campo, perché se l'intensità mentale è alta la prestazione è eccezionale. Il Palermo, durante l'anno, ha dimostrato tutto ciò, adesso, invece, zoppica. Le dichiarazioni di Zamparini, le sirene di mercato, hanno creato effetti poco positivi. Anche a me da allenatore è capitato che quando raggiungi gli obiettivi prima del dovuto, la squadra tende a essere più appagata. Non dimentichiamoci - continua il mister del Palermo dei "picciotti"- che i rosa hanno adottato un modo di giocare difficile da interpretare per gli avversari. Infatti, i centrocampisti, da una parte, pressavano e costruivano, gli attaccanti, dall'altra parte, riuscivano sia a spingere che a coprire. Ciò permetteva - continua Arcoleo - nella fase di non possesso, che i centrocampisti e gli attaccanti davano filtro e i due terzini alzandosi permettevano alla squadra di essere sempre corta. Venendo meno Gonzalez, però, in difesa si sono perse un po' di certezze." L'ospite illustre del salotto di Michele Sardo e Toni D'Anna, ha voluto anche esprimere il suo pensiero riguardo le ultime prestazioni deludenti dei due talenti argentini del Palermo: "Dybala e Vazquez si sono affermati veramente l'anno scorso, perché precedentemente i vari allenatori che hanno preceduto Iachini non avevano capito bene la sua posizione in campo. Il campionato dell'anno scorso è stato fondamentale per preparare quello di quest'anno ed è stato formativo anche per i giocatori, perché sono riusciti sia a riscattare la retrocessione sia a riscattare i momenti bui. Ci può stare - afferma Arcoleo - che ci sia un calo fisico e mentale per questi due giocatori, visto che hanno sempre dato il 100 per cento e viste le continue sirene di mercato." L'ex mister rosanero non poteva non ricordare il Palermo dei "picciotti" e la stagione di serie B del 1995/1996 e i vari aneddoti legati ad essa: "Prima di cominciare la mia avventura col Palermo, ho coinvolto tutti i giocatori attorno a un progetto tecnico condiviso e apprezzato da tutti, che permetteva alla squadra sia di giocare un bel calcio molto propositivo, sia di rispettare la sequenza spazio-tempo. Il primo a condividere il mio progetto è stato proprio Beppe Iachini, che mi disse che lui con Ranieri nella Fiorenina si era abituato a questo tipo di gioco. In seguito, a ruota - afferma l'allenatore palermitano - si unì anche Ciro Ferrara. Avevamo messo su una squadra perfetta. Guidolin, addirittura, dopo la partita vinta contro il suo Vicenza, che ai tempi giocava in Europa, disse che il Palermo aveva dimostrato un'organizzazione di gioco perfetta. Abbiamo fatto anche una grande partita a Firenze per un quarto di finale di coppa Italia e per un tempo gente come Batistuta e Rui Costa, non fece un tiro in porta e, anzi, Toldo fu il migliore in campo. C'era una grande applicazione da parte di tutti - continua Arcoleo - l'equazione spazio-tempo funzionava perfettamente e fu una squadra che sfiorò la perfezione in campo. Zola, addirittura, mi confessò a Coverciano che, durante una partita che stavano perdendo contro di noi, disse all'arbitro di sospendere la gara perché potevano subire altri goal. Fu una stagione fantastica. Purtroppo, poi, la pesante situazione economica della società ci penalizzò molto." Riallanciandosi alle dichiarazioni di Zamparini, che riguardano l'innesto di tutti gli elementi della rosa ha detto: "Sicuramente, bisogna fare i complimenti a Iachini e ai suoi per il campionato condotto quest'anno. Adesso, bisogna racimolare quei punti per arrivare alla matematica salvezza e dare spazio ai giovani per poter dare loro la possibilità di conoscere la serie A e prepararsi al meglio per l'anno prossimo. Il mio Palermo - continua l'ex mister palermitano - fuori casa faceva un pressing altissimo. Giocavamo per larghi tratti nella metà campo avversaria, anche se poi magari non riuscivamo a segnare, e in questo rivedo molto il Palermo di Iachini." Le gioie più grandi per Ignazio Arcoleo, però, sono quelle che giorno dopo giorno gli regalano i bambini che allena, con la collaborazione della scuola calcio "Ribolla": "Da qualche anno ho iniziato una collaborazione con il Cantera Ribolla e insegno a tutti i bambini la tecnica calcistica. E' una cosa che mi piace tantissimo, perché mi permette sia di poter dare ancora tantissimo alla mia città e sia di poter contribuire a dare al calcio che conta futuri giocatori." Arcoleo, infatti, oltre ad essere stato giocatore e allenatore, è anche un grande scopritore di talenti: "Tutto iniziò dopo che il Trapani perse in casa 5 a 1 col Marsala, perché dopo quella sconfitta il presidente dei granata mi chiamò per aiutarlo. Ed è così che scoprii molti giocatori come Galeoto, Sciacca, Foggia, Tedesco, Vasari, Castiglione e un certo Materazzi, che poi diventò campione del mondo. Attualmente, ci sono giovanisimi come Cinà, Fiore, Gervino, ecc... che sono ragazzi che hanno tanta volontà di lavorare e crescere e se vengono valorizzati potrebbero dare molto a questa città." Infine, non poteva mancare un commento sul caso Oriundi-nazionale italiana: "La cosa più importante è che si cominci a lavorare alla base del nostro calcio e solo allora potremo vedere i frutti di un calcio più italianizzato. Ma bisogna lavorare molto - ha concluso Arcoleo - sul settore giovanile."