«Zenga sa motivare i giocatori, ma questo Palermo ha qualità»

Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Venezia in programma domani alle 21 allo stadio “Renzo Barbera”, il tecnico del Palermo Roberto Stellone ha parlato dell’allenatore avversario Walter Zenga:
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«Possiamo fare riferimento solo su una partita, l'ultima che hanno giocato. E' una squadra che corre e che gioca con molta intensità. A livello tecnico mi piace molto, Zenga sa motivare i giocatori. Abbiamo massimo rispetto, ma penso che il Palermo ha grande qualità e in questo momento sta mettendo molto spirito di gruppo».
GOL SUL FINALE
«Il segnare nei minuti finali è un segno di forza mentale e fisica. Il non accontentarsi a me piace, in queste partite i giocatori hanno messo il massimo per ottenere i 3 punti. Se non ci mettevano questo probabilmente avremmo 4 punti in meno che in un campionato fanno la differenza. Ho visto lo spirito di sacrificio come Netsorvski che ha fatto il quinto difensore o Puscas che ha fatto la mezzala».
TANTI TIRI, POCHI GOL
«Dipende, noi non dobbiamo lavorare sulle statistiche. Noi dobbiamo pensare a tirare il più possibile. Se tiriamo tanto è positivo anche per i difensori che stanno alti e non sempre attaccati dagli avversari. Precisione? Ci sono dei momenti in cui tiri e non becchi la porta o il portiere fa miracoli».
INFORTUNATI
«Chochev e Ingegneri come Lo Faso, Alastra ed Embalo stanno facendo un lavoro a parte. Anche Rajkovic come detto. Murawski non sarà della partita domani, poi vedrete uno fra Haas e Fiordilino».
MOREO
«Sta facendo bene. Rispetto agli altri attaccanti ha caratteristiche diverse. Abbiamo un ottimo reparto offensivo e tutti possono stare con tutti. Come gli altri girerà nelle partite che seguiranno. A volte giocheremo con un attaccante o con due, l'importante è farsi trovare pronti. Moreo fa parte di questo parco attaccanti e sta a me farlo giocare nelle condizioni migliori».
NESTOROVSKI PUSCAS
«Gli chiederò i movimenti che chiedo a tutti gli attaccanti. Quando io da attaccante ho vinto i 4 campionati li ho giocati non per segnare, ma per la squadra. Ad un attaccante non chiederò mai di fare 2 gol. Ma lo voglio vedere stremato a fine partita, a far inserire i centrocampisti, poi se segnano bene. Io da ex attaccante me ne accorgo quando fanno movimenti per segnare o per la squadra».