Zamparini ammette: «Retrocessione? Ho sbagliato tutto»
L'imprenditore friulano ha parlato anche del closing e del comunicato di lunedì
In casa Palermo sono giorni decisivi per delineare il futuro della società. Il closing dovrebbe svolgersi entro questa settimana, come comunicato dal club. Zamparini sembra voler mettere pressione a Baccaglini, il quale avrebbe chiesto un'altra decina di giorni di tempo per risolvere i problemi legati alle garanzie bancarie. L'imprenditore friulano, attraverso un'intervista a «La Repubblica», ha chiarito la situazione:
«Il comunicato è condiviso per tempi e forma: siamo stati tutto il fine settimana in riunione per definire i dettagli. La due diligence ormai è finita. Mi fa male leggere che gli consigliano di allontanarmi. Come se fossi l’ultimo degli appestati. Chi lo dice non conosce la realtà. Il Palermo ha un bilancio buono e si può fare una squadra competitiva per tornare in A. Baccaglini terrà Nestorovski, Rispoli e chi sarà ritenuto utile alla risalita. Il Palermo si troverà un budget per la B da 25-30 milioni di euro e sarà la corazzata della B».
Zamparini si prende tutte le responsabilità per la retrocessione: «È stata una stagione completamente sbagliata, anche per le mie scelte. Sbagliare allenatore per un club che si deve salvare è un errore fondamentale. Ho sbagliato, ma non è che i miei allenatori avessero a disposizione fenomeni. Calciatori bravi e non da penultimo posto: lo dimostrano i risultati con Fiorentina e Chievo. Anche se il Palermo di Verona non mi è piaciuto. Ho mandato un sms a Bortoluzzi per dirgli che la squadra ha giocato malissimo.
Un'era finita, ma l'imprenditore friulano non nasconde l'amarezza: «Il mio è un ciclo e come tale comincia e finisce. Quello che ho fatto è lì. Ho cercato imprenditori interessati all’acquisto in Sicilia, ma li ho trovati all’estero. Mi fa male che il Verona sia retrocesso senza polemiche, mentre il Palermo va in B con questo clima. Come se prima di me il club avesse vinto dieci scudetti.
Pochi non vedono che il mio è stato il Palermo più vincente. Chi odia è ovunque. Quando ero a Venezia c’era un gruppo di contestatori guidato da Luca Casarini che diceva «meglio in C senza Zamparini che in A con lui». Adesso scopro che si è trasferito a Palermo e le cose che mi dicono sono le stesse. Con me porterò il ricordo della gente che mi ha voluto bene. Tornerò a Palermo, ma seguirò la squadra solo da tifoso».
Sue le scelte sbagliate, nessuno ha influito: «Gli errori sono stati solo miei e di nessun altro. Le storie degli slavi, di Di Marzio, di consulenti occulti che decidevano per me sono inventate. Ascolto molto, ma alla fine quello che ha deciso nel bene e nel male sono stato sempre io. Ho consigliato a Baccaglini di crearsi uno staff tecnico di persone importanti, deve trovare il Guidolin della situazione. Il Palermo tornerà in A già l’anno prossimo. Sarebbe un fallimento se non lo facesse. Un fallimento sportivo e non economico. Abbiamo messo i conti in ordine. Mi ha scritto l’agenzia delle entrate: mi è arrivato lo sgravio delle cifre che chiedevano con tanto di scuse. Ma non finisce qui. Per colpa loro è arrivato il pignoramento da Unicredit. Chiederò 20 milioni di euro per danni”.
Ultima battuta sulla vendita del club, si parla di soldi: «Stiamo definendo il prezzo esatto. Non è importante quanto mi daranno, ma quanto investiranno. Al momento del closing si saprà tutto, perché la cifra sarà scritta sui bilanci. Ho investito nel corso degli anni più di una ottantina di milioni di euro. Al momento della cessione la cifra potrebbe essere forse un po’ più bassa, ma si ragiona sempre lì attorno perché altrimenti nel computo totale ci rimetterei troppo»