Scusa nonno, ma io non ce la faccio più

Peppe La Barbera

Scusa nonno, ma io non ce la faccio più

Ho 33 anni e sono tifoso del Palermo da quando ne avevo 6: dalla prima volta in cui andai allo stadio con mio padre, che ancora oggi mi racconta con nostalgia le sue trasferte a Catanzaro e Catania da giovane. Quel giorno mi comprò la mia prima sciarpa con il vecchio stemma dell'aquila nera che ancora conservo gelosamente.
Sin da piccolo mio nonno Michele mi aveva trasmesso una passione sfrenata. Di lui mi ricorderò sempre per la sua felicità per una vittoria a Chieti per 3 a 0.
Ho sempre portato nel cuore questa squadra: l'ho vista retrocedere in C/2 dopo lo spareggio con la Battipagliese, ho pianto lacrime di gioia per il suo ritorno in A, ho gioito per le vittorie contro la Juventus, grazie a Brienza, a Londra contro il West Ham e in Germania contro l'Eintracht Francoforte. So che per questo devo dire grazie a Maurizio Zamparini. Ma, oggi, allo stesso tempo, a causa di questo presidente ho perso quasi del tutto l'amore che mi lega a questo team. Non vado allo stadio, infatti, dal derby vinto contro il Catania per 3-1 del 14 novembre 2010.
Non voglio scadere nella facile retorica, ma, oggi, mi sento umiliato da questo signore, da una società in cui i calciatori come Gonzalez che fanno le corna al pubblico o come Vazquez che lancia la sacra fascia da capitano a terra non vengono ripresi o condannati da nessuno, in cui si parla solo di vendere al miglior offerente i giocatori migliori.
Spero che da lassù il mio caro nonno mi perdoni, ma fino a quando il mio Palermo avrà questo signore, che non ha nessun rispetto per i nostri colori, come proprietario, non metterò mai più piede in quella che consideravo una seconda casa e che, ogni giorno di più, diventa solo il teatro di dolci ricordi: come il giorno in cui il Palermo tornò in campo dopo la radiazione e si faceva immortalare per una foto che campeggiava nell'officina di mio nonno con la scritta “Bentornato Palermo”.. Una frase che vorrei gridare anche io al più presto.


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