«A Palermo ho scritto la mia storia, voglio tornare in campo»

«A Palermo ho scritto la mia storia, voglio tornare in campo»

IMMAGINE  SIAMO SU INSTAGRAM

Twitter SIAMO SU TWITTER

FACEBOOK SIAMO SU FACEBOOK


Nei momenti di difficoltà, sia fuori che dentro il campo, l'apporto di Mario Alberto Santana non manca mai. Il capitano rosanero, fuori dai giochi da dicembre per la rottura del tendine d'achille, continua ad allenarsi da casa per recuperare in vista di un finale di torneo nel quale, in caso di ripresa dei campionati, potrebbe ritornare protagonista. Una guida dentro e fuori dal campo anche durante questo duro periodo di emergenza Coronavirus, nel quale fa sentire la sua voce non solo per la squadra rosanero ma per una città che gli ha dato tanto soprattutto a livello umano. Intervistato dal Corriere dello Sport, Santana ha parlato dell'attesa per il ritorno in campo nonché di un'eventuale vittoria a tavolino in caso di mancata ripresa dei campionati: 

 

«Non è tempo di smettere. Mi sono messo in testa di tornare a giocare e basta. Ho avuto tanti incidenti e ne sono venuto fuori. Ce la farò, l’età non conta. I dirigenti continuano a ripetermi che resterò in rosa. Adesso, però, ho solo voglia di ricominciare, da calciatore. Non vedo l’ora. Per altri ruoli, ci penseremo».


LEGGI ANCHE - SEDUTE D'ALLENAMENTO COLLETTIVE SOSPESE NEL NUOVO DECRETO


 

RITORNO IN CAMPO

«Sono stato io a chiamare Sagramola. A Palermo, ho scritto la mia storia familiare e vissuto anni straordinari. Il destino mi ha dato quello che cercavo. E mi ero ripromesso di chiudere il cerchio qui. A quando il rientro? Mi alleno quattro ore al giorno, per recuperare in fretta. L'operazione è stata eseguita il 12 dicembre. Spero fra un mese, o due, di essere pronto. La prima cosa che mi ha detto Mathias dall’Argentina: “Così, potrai giocare qualche partita e festeggiare la promozione”. E’ l’unico figlio maschio, ha 11 anni, gli piace il calcio, e di recente ha fatto un provino per il Rosario. E’ tipo “Ringhio” Gattuso, altro giocatore rispetto al papà».

 

PROMOZIONE

«Vittoria a tavolino? Sarebbe sempre un successo strameritato. Però, meglio a giugno o luglio, sul campo. Un peccato chiudere la stagione senza più partite».

 

CAPITANO

«La maturità è arrivata alla Pro Patria, quando mi hanno dato la fascia di capitano. Un pezzo di stoffa dal quale ho imparato che non esistevo solo io, ma il gruppo. I ragazzi mi considerano leader, anche se non gioco? Il calcio, per noi anziani, è passare ai giovani le nostre esperienze».


LEGGI ANCHE - RESTRIZIONI PROROGATE FINO AL 13 APRILE. LE PAROLE DI CONTE


 

ARGENTINO O ITALIANO?

«Sono argentino (ride, ndc)! Con un animo italiano. La mia compagna Federica è palermitana, le mie “pincipessine” sono nate a Varese e Palermo; i primi due figli, che vivono in Argentina con la mamma, a Firenze e Palermo. Ho un debito di riconoscenza nei confronti dell’Italia che mi ha dato qualità di vita diversa da quella che avrei avuto in Argentina dove facevo il muratore e lo strillone».

 

SOCIAL

«Non mi troverete mai su Facebook o Instagram. Con i compagni, Pergolizzi, lo staff ci sentiamo per telefono o mandiamo qualche messaggio. Chiamo i ragazzi che vivono senza la loro famiglia, così sentono meno la solitudine. E soprattutto il nostro “vecchietto francese” (Martin, ndr) che ha moglie e figli a Montecarlo. Il bimbo appena nato lo ha visto di sfuggita».

 

IL CONSIGLIO
«La gente deve capire che non bisogna uscire. Ogni giorno mi affaccio dal terrazzo e vedo troppe macchine in giro. Vorrei che si prendesse coscienza della situazione. Se la pausa rischia di diventare troppo lunga? Ci troviamo in D, ma in fondo siamo professionisti. Basta una settimana per tornare come pri- ma. Gli alibi non servono. Certo, se restiamo chiusi in casa ancora per un mese, diventa più difficile».


ALTRI ARTICOLI

 

CORONAVIRUS, IL BOLLETTINO IN SICILIA DI LUNEDÌ 1 APRILE

 

GRAVINA: «RIPARTENZA? CI SONO DUE IPOTESI»

 

CORONAVIRUS, IL BOLLETTINO IN ITALIA DI LUNEDÌ 1 APRILE