Quella volta che Davide mise Mou ko

Ballardini sulla panchina della Lazio ebbe un avvio eccezionale: vittoria della Supercoppa italiana con l'Inter di Mourinho.

Quella volta che Davide mise Mou ko

Sono trascorsi sette anni dall'esperienza di Davide Ballardini alla Lazio. Giugno 2009: l'attuale tecnico rosanero raccolse l'eredità lasciata da Delio Rossi (che aveva guidato il team biancoceleste per cinque anni). L'inizio era stato buono: preparazione estiva ad Auronzo di Cadore per poi spostarsi a Pechino per la Supercoppa italiana (successo contro 2-1 con l'Inter di Mourinho, grazie ai goal di Matuzalem e Rocchi, oltre a quello di Eto'o per i nerazzurri). Allora si trattava di una formazione in costruzione, eppure capace di tesaurizzare quel trofeo. Quali auspici migliori?
Invece, durante la stagione quella stretta di mano tra Ballardini e il vulcanico Lotito si interruppe. Nonostante un girone di Europa League ampiamente superato, la Lazio agli ottavi perì sotto i colpi di Villareal, Levski e Salisburgo. Parallelamente, in campionato, i romani subivano sonore sconfitte tanto che il filo che teneva Ballardini legato alla panchina si spezzò il 10 febbraio con l'esonero. Edy Reja in seguito, dalla terzultima posizione, portò la Lazio al dodicesimo posto.
Le ragioni del fallimento verranno spiegate dallo stesso Ballardini due anni dopo, con una velata critica alle operazioni di Lotito. All'epoca, inoltre, sia Pandev che Ledesma erano fuori rosa per questioni contrattuali e fu anche per questo motivo che Ballardini si mangiò silenziosamente le unghie uscendo dal raccordo.

La foto di Ballardini è di Pasquale Ponente.