Lo storico pentito Mutolo: «Trattativa Stato-mafia c'è ancora»

Lo storico pentito Mutolo: «Trattativa Stato-mafia c'è ancora»

 

«Le scarcerazioni dei boss mafiosi sono una vergogna. Lo Stato ha perso, ma non adesso. Ha perso tempo fa, quando ha avviato la trattativa con Cosa nostra che continua tuttora».

 

Così parla lo storico pentito di mafia Gaspare Mutolo all'Adnkronos. Ex picciotto di Cosa nostra fino al 1991, quando decide di collaborare con i giudici Giovanni Falcone prima e Paolo Borsellino dopo. Dalla sua residenza segreta, dove vive sotto protezione, Mutolo parla delle polemiche sulle scarcerazioni dei boss mafiosi e di altri detenuti di 'rango'.

 

«Hanno fatto uscire centinaia di boss e altri detenuti per l'emergenza coronavirus ed è assurdo perché è molto più probabile essere contagiati dai propri familiari che in isolamento. Il paradosso è che noi dobbiamo stare a casa e quelli che stavano al 41 bis, cioè in teoria al carcere duro, che erano completamente riparati dal pericolo, possono lasciare la cella. E' inutile che adesso il ministro della Giustizia Bonafede annunci in pompa magna che li vuole fare ritornare in carcere. Ormai sono fuori. I buoi sono scappati dal recinto. Ci vorrebbe forse una legge ad hoc, come fecero Andreotti e Martelli tanti anni fa. Ma, in ogni caso, è una buffonata. Le scarcerazioni secondo me fanno parte della trattativa tra Stato e mafia. E' stata la prima cosa che ho pensato quando ho letto delle scarcerazioni dei boss - continua Mutolo - che ci potevano essere ancora quei patti anche se fatti in ritardo. Basti pensare a quello che sta facendo Giuseppe Graviano dal carcere. Lancia segnali con le sue dichiarazioni nel processo di Reggio Calabria. Prima non sarebbe stato immaginabile. Fa tutto parte della stessa strategia  la trattativa tra Stato e mafia non è mai finita. Vedrete...».


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